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Give Vent 8 ottobre 2016 Garbage Live Club

Written by Live Report

Reduce dalla tappa al Provo Cult Club di San Giovanni Rotondo, il Folk singer emiliano Give Vent sbarca al Garbage Live Club di Pratola Peligna (AQ) per presentare i brani dell’ultimo album Days Like Years uscito da poco per l’etichetta diNotte Records. Marcello Donadelli, questo il suo vero nome, messa per un attimo da parte l’esperienza Emo Punk Post Rock con gli You vs Everything e quella con i Moscova, stilisticamente non troppo distanti dai primi, si butta a capofitto in un progetto solista che, già su disco, suona molto più che semplicemente interessante e che, come il live dimostrerà, sarà una vera delizia per le nostre orecchie.

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Solita atmosfera intima, come spesso accade in un piccolo club di provincia ricoperto di legno, libri, good vibrations e poster dei Nofx mentre fuori scende una pioggia gelida. Give Vent è pronto, chitarra in mano, a dare sfogo a tutta la sua energia; le sue sono canzoni scritte tempo addietro, per necessità espressiva più che con la diretta intenzione di forgiare un disco. Give Vent, ovvero “dare sfogo” in italiano, ed è esattamente questo che fa il musicista, ripiegandosi su se stesso e poi tirando all’esterno la sua anima, il suo cuore e il suo stomaco, con brani tutti in inglese che puntano dritti alla parte più sensibile di noi ascoltatori, narrandoci vita, sogni, rimpianti e sentimenti autodistruttivi. La sua capacità di scrivere canzoni, creare melodie sublimi senza troppe note, senza bisogno di decorare il tutto con arrangiamenti eccessivi, è la sua forza e da questo live acustico, i pezzi spogliati completamente rivelano la loro nuda bellezza. Brani come “Ashes” o “Black Sea” sono gemme miste di profondità e potenza espressiva; “Winter Will Have An End” nella sua semplicità è una delle migliori canzoni che abbia ascoltato negli ultimi tempi. Tutti i pezzi sono un continuo alternarsi e miscelarsi delle diverse anime che si scontrano e danzano nelle corde e nelle parole di Give Vent. Emo, Punk, Acoustic Rock e tanto Folk che s’ispira a band come Against Me!, Frank Turner, The Front Bottoms e poi una voce spettacolare, dalla timbrica inconfondibile e penetrante che, dal vivo, rispecchia pienamente la buona impressione avuta già prima. Circa a metà concerto una corda della sua chitarra decide di farla finita, il pubblico esce per l’immancabile astinenza da nicotina ma nel giro di cinque minuti tutto è sistemato. Give Vent decide di andare a riprendersi i suoi ascoltatori, esce dal locale e inizia a suonare un paio di pezzi con tutti i ragazzi in cerchio attorno a lui, con sorrisi stampati sul volto che raccontano la grandezza di questa passione chiamata musica. Il concerto proseguirà in un crescendo di emozioni e qualche bis, lasciandoci tutti soddisfatti e con la consapevolezza di essere persone migliori di un’ora prima.

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Ovviamente prendo il suo ultimo disco, splendidamente confezionato a mano e numerato. Un packaging di carta grezza marrone racchiude un libretto di venti per venti centimetri che contiene il disco e le sue canzoni, raccontate attraverso splendide fotografie che è lo stesso Marcello Donadelli ad aver realizzato e, in più, per i feticisti spinti, il negativo di una delle foto, incastonato in una piccola cornice bianca. Quello che rimarrà più di tutto, però, è la consapevolezza di aver avuto l’onore di ascoltare una delle voci più promettenti del panorama Folk italiano.

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Quanto è Rock una bestemmia?

Written by Articoli

È il 30 luglio del 2016 in una piazzetta di un paesino di provincia; sotto il palco del festival Streetambula c’è tanta gente, sopra il palco è appena salito Giorgio Canali. L’ex chitarrista dei Csi impiega molto a lanciare una sonora bestemmia; noi sappiamo che è fatto così, sapevamo che avrebbe fatto così e quella non sarà la prima ma neanche l’ultima imprecazione della sera. La maggior parte dei presenti non ci farà neanche caso ma, in quella piazza, c’è qualcuno cui la cosa non va affatto giù.

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Duracel | Puro Punk made in Italy

Written by Interviste

I.A.N.T. – Limite

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Limite mi ha catturato sin dalla prima nota. Sarà perché sono un inguaribile nostalgico e con questo album gli I.A.N.T. (Incapaci Ai Nostri Tempi) mi hanno fatto tornare indietro di oltre dieci anni, quando in Italia imperversava una scena Punk Rock di tutto rispetto portata avanti da Marsh Mallows, Shandon, Moravagine e chi più ne ha più ne metta. Così già “Il Trionfo”, una canzone che ricorda molto Ska-P e Harddiskaunt, mi fa drizzare le antenne, un’attenzione acciuffata anche da un testo avverso agli schiavi delle mode social e al declino delle generazioni future. “Luogo Comune” abbandona lo Ska e mette in pratica un Punk potente, con un ritornello Hardcore degno dei NOFX più molesti. Ancora una volta le liriche fanno un’ulteriore differenza spaziando dalla lotta al sistema al problema dilagante della disoccupazione. Il singolo “33-15” modera il sound mostrando sfaccettature più Alternative Rock. L’influenza dei Derozer è tangibile in “Non Sparerò”, un brano che pare il fratello gemello de “Il Viaggio Più Lungo”, anche se c’è una differenza d’età di tredici anni. La title track, che vede come ospite Tomaso De Mattia dei Talco, è una traccia Ska conturbante in principio che sgretola ogni convinzione sonora sfociando in un ritornello veloce e ultra melodico. Le ultime cartucce sparate sono la cover della hit del 1999 “Il Mio Nome E’ Mai Più”, nata dalla collaborazione tra Ligabue, Piero Pelù e Jovanotti e “La Colpa E’ Tua”, una canzone tiratissima che cementifica il loro appartenere al credo del Punk del secondo millennio. Se Limite fosse uscito dieci anni fa avrebbe catapultato gli I.AN.T. sul carro dei vincitori. Oggi li fa apparire più come delle mosche bianche. Ma il merito di farci fare un tuffo nel passato è così grande che non può che essere premiato.

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Coffeeshower – Houses

Written by Recensioni

Quanto abbiamo ancora sulla pelle questo suono? Noi nati negli anni 80 che abbiamo visto le prime creste sulle musicassette dei nostri compagni delle medie, per poi vederle sul cranio dei rappresentanti di istituto, sedicenni liceali brufolosi. E infine MTV che ha ridotto tutto questo ad una bella confezione regalo, buttata in pattumiera poco dopo. In Italia però pare che il buon vecchio Punk “all’americana” (o meglio “alla californiana”) non sia proprio mai veramente stato spazzato via. Rosicchia l’underground, mordendone le gambe con denti sempre più luccicanti, riga da un lato e barboni da hipster. Si potrebbe storcere un po’ il naso al nome Punk ma le radici risiedono ancora nello squallore e nella rabbia, anche se ci avviciniamo a produzioni ben pettinate come questa. Gli abruzzesi Coffeeshower non sono però dei ragazzini a cui piace farsi i fighi con le chitarre, i loro armadi saranno pieni di magliette sgualcite dei NOFX e dischi dei Pennywise. Nati nel 1999 hanno all’attivo numerosi tour in Europa, album e addirittura un Greatest Hits. Ma soprattutto una costanza che è degna di chi la musica non la prende nè come lavoro nè come passione, ma come vera e unica compagna di vita. Houses è un disco cliché, poco da aggiungere. Solo tanto sudore, passione e voglia di suonare vivi, cercando (perché no?) di stare al passo coi tempi. “Tom Sawyer” viaggia in quell’Hardcore melodico che non può che fare rigonfiare i polsi di sangue. Basso e batteria roboanti, chitarroni da salti a pie pari. La produzione americana si sente in tutte e tredici le tracce del disco. “It’s Your Birthday” e il singolo “Broken Pieces” sono adolescenziali come l’amore per questo sound, come quella voglia di ribellione che per fortuna fa fatica a svanire. L’aggressività non molla mai la presa e vede il suo apice in “Four Walls”, il growl alla voce è una mina, un pugno in faccia, un’onda anomala.  Il resto del disco fila dritto, sempre ben apparecchiato. Per fortuna ci regala ancora un paio di deviazioni (mai forzate) nelle due strumentali “Houses”. Sentieri verdi e freddi. La prima parte sembra ambientata in un bosco del nord Europa, la seconda in una grande metropoli statunitense. Due concetti diversi di casa, ma la stessa sensazione di famiglia. “Houses Pt.2” ci porta dritti verso l’ultimo brano del disco “The Sentimental/Favourite”, un  pezzo che sottolinea la maturità compositiva dei Coffeeshower. A loro detta “solo una band con uno stupido nome”, a mio parere solo quattro ragazzi un po’ cresciutelli che prendono in mano i loro strumenti ancora con la necessità di voler sputare fuori il veleno. E perché no di divertirsi anche se i vent’anni sono passati da un pezzo.

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A Maggio il nuovo disco dei Peter Punk

Written by Senza categoria

I Peter Punk, uno dei gruppi più amati del Punk Rock italiano, è tornato più in forma che mai!
Dopo dieci anni l’attesa è finita e la band è già in studio per registrare un nuovo album che al momento prevede 14 tracce. “Il materiale nuovo ci piace moltissimo”, dice il cantante Nicolò.
“Eravamo tutti dubbiosi del rientro in studio, ma il feeling è rimasto e le cose sono subito andate al posto giusto. Sarà un disco nello stile Peter Punk, però in dieci anni cambiano molte cose e questo sul disco si sente indubbiamente”. La band registrerà presso gli studi di registrazione Officine Underground di Montebelluna e avranno l’onore di essere assistiti da un professionista del calibro di Ryan Greene, noto produttore americano che ha lavorato con artisti come Jay-Z, NOFX, Usher, Lita Ford, Strung Out, Megadeth e molti altri. A seguito dell’uscita del disco che si prevede per inizio Maggio sotto catalogo La Grande V Records, la band inizierà un tour di promozione del disco di cui a breve saranno annunciate le prime date.

Un video di qualche tempo fa.
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Cayman The Animal – Aquafelix

Written by Recensioni

Prendete un po’ di Hardcore anni 90, miscelatelo ben bene con un po’ di Noise, aggiungete tanto sano Punk e Rock’n Roll ed otterrete il disco dei Cayman The Animal, gruppo nato sull’asse Roma / Perugia (a seconda di come gli conviene). A tratti Nofx, a tratti Black Flag, questo lavoro potrebbe rivelarsi una piccola gemma nel panorama indipendente italiano. Non sentitevi vecchi quindi se l’ascolterete perché pur avendo molto di già sentito (dagli anni Ottanta e Novanta è uscita comunque molta roba di altissimo livello), Aquafelix può essere considerato un pronipote di quella generazione che tanto ha dato e continua a dare a livello musicale. E nella migliore tradizione del genere ecco quindi che in soli diciannove minuti vedrete condensato un mondo fatto di accelerazioni sonore e di stop che lasciano indubbiamente soddisfatto l’ascoltatore.

Giusto quindi parlare di EP nonostante siano ben nove i brani contenuti al suo interno. Evidente l’eredità raccolta dai mitici Ramones, padri (o nonni?) del Punk moderno, soprattutto nell’opening “Cayman Jr.” e dai Dead Kennedys di Jello Biafra in “Killed by the Golden Gun”. Sono presenti invece un pizzico di ironia anche in “Next Stop Orte” ed in “I Say Prévert – You Say Pervert”e di sano rumorismo in “Here Comes the End Part II”. Qualche effetto in più del solito in “Donkey Man” tinge di curioso il disco che ritrova nuova linfa in “Shiny Happy People Dying”. Una risata e un urlo invece vi accoglieranno in “Rock ‘n’ Roll Ice Cream”prima della conclusiva bonus track “Next Stop Orte Special Version” che però aggiunge poco a quanto detto precedentemente e come dicono proprio qui i Cayman The Animal: “Hai capito?”.

Altrimenti, se qualcosa non vi è chiaro, mettete su un disco della hit parade ma di certo non ne guadagnerete nell’ascolto. “Aquafelix” è stato registrato, mixato e masterizzato da Valerio Fisik all’Hombre Lobo Studio di Roma nella primavera del 2013 mentrele voci sono state registrate da Alberto Travetti all’HD Studio Perugia. Degna di nota anche la copertina artistica a cura di Ratigher.

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Teenage Gluesniffers – Chinese Demography

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Non voglio spendere troppe parole per Chinese Demography dei Teenage Gluesniffers. Non voglio e, comunque, non potrei neanche volendo. Perché questo breve lavoro del trio milanese scorre prevedibile e inutile dall’inizio alla fine, brano dopo brano dopo brano.

È il solito Punk liceale, quello che andava di moda tra i ’90 e gli anni ’00 del Duemila. Non sto neanche a descrivervelo, sapete già di cosa sto parlando. E sinceramente, per quanto possano essere tecnicamente ineccepibili (o forse proprio per questo), mi sorprende che ci sia ancora gente che fa questo genere senza mai aggiungere nulla, senza mai reinventare. Posso capire le band storiche, che portano avanti, con dignità e passione, un genere che hanno contribuito a definire (e dico anche in Italia, eh). Ma perché continuare a sbattere la testa su questo insieme di cliché sempre identici, sempre uguali, sempre noiosi allo stesso modo?

Sono bravi i Teenage Gluesniffers? Sì. È un bel disco Punk? Probabilmente sì. È un disco che vi consiglio? No. Non sprecateci del tempo, se volete pogare e bere birra con sotto una bella traccia di Punk popolare ed orecchiabile ascoltate Rancid, Blink-182, NOFX, (e non me ne vogliano i puristi per gli accostamenti azzardati…) e, dal Bel Paese, Duff, Punkreas, Pornoriviste. Ne sto tacendo probabilmente molti altri, ma perdonatemi, il tempo in cui mi ammazzavo di schiaffi sotto un palco è passato da anni, ormai… e sarebbe ora di guardare avanti e farsene una ragione.

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Rockambula propone i Festival dell’estate e intervista Costello’s per il Pending Lips Festival

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Quest’estate fatti un giro rock, invece della solita vacanza al mare; leggi Rockambula e scegli il Festival che fa al caso tuo. In quest’articolo la nostra redazione propone i migliori festival in giro per la penisola e non solo. In più un esclusiva intervista a Simone Castello della Costello’s booking agency. Buona lettura e buone vacanze!!!

La musica e la cultura stanno attraversando un periodo poco felice e, spesso sotto il gioco di continui tagli e difficoltà, faticano a crescere se non addirittura a sopravvivere. I piccoli scompaiono e i grandi annaspano. Il quadro che si delinea farebbe scoraggiare anche i più impavidi, ma per fortuna ci sono realtà  che giornalmente resistono a questa “guerra silenziosa” . L’obiettivo di queste righe è di raccontare brevemente una di queste esperienze, e in particolare una che tocca da vicino il mondo dei festival. Il tema è molto ampio e in questa sede non pretendiamo di realizzare un’analisi esaustiva del fenomeno, ma dare visibilità a un piccolo spaccato di capitani coraggiosi. Risponderà alle domande Simone Castello della Costello’s Booking e Management, un’agenzia di servizi che opera nel mondo della musica e degli eventi, da qualche anno punto di riferimento per le realtà musicali del territorio milanese, con un focus specifico rivolto alle band emergenti. La Costello’s si occupa dal 2011 della direzione artistica del Pending Lips Festival,  rassegna per band emergenti che si tiene a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. Innanzitutto ringraziamo Simone e la Costello’s per la disponibilità concessaci e iniziamo con le domande.

La Costello’s è una piccola realtà che riesce a essere cuore pulsante per alcuni eventi e rassegne sul territorio di Sesto San Giovanni e di Milano; vorresti raccontarci brevemente cos’è il Pending Lips festival, la sua storie e come è nata l’esigenza di realizzare una rassegna musicale?
Pending Lips Festival è nato a fine 2011 grazie a noi di Costello’s, ad Arci La Quercia, a Il Maglio e all’Assessorato alle Politiche Giovanili di Sesto S.G. supportato dall’Informagiovani. L’esigenza da parte nostra era di dare vita a un progetto che rispondesse a esigenze concrete e contemporanee di chi suona in un gruppo emergente indipendente. L’esperienza maturata negli anni ci ha aiutato nell’analizzare in che modo potesse avvenire tutto ciò. Pending Lips è venuto alla luce dopo aver pensato nei minimi particolari (dalla composizione della giuria, alla modalità di svolgimento, ecc..) a come creare un contesto innovativo, fertile e piacevole. La formula creata si è dimostrata decisamente vincente e le prime due edizioni ci hanno regalato grandi soddisfazioni. Alcuni dei gruppi che hanno suonato al Pending Lips hanno firmato poco dopo la loro apparizione con importanti etichette e operatori di settore (ad esempio l’anno scorso i MasCara dopo aver partecipato hanno firmato un contratto discografico con Eclectic Circus/Universal, i We, the Modern Age quest’anno con Ghost Records e, sempre quest’anno, Il Rumore Della Tregua ha cominciato a collaborare con Ja.La Media Activities).

Siamo consapevoli del contesto attuale e delle difficoltà che si incontrano, che anche i grandi festival patiscono. In base alla tua esperienza, quali sono le difficoltà maggiori in cui ci si imbatte nell’organizzazione di un evento di questo genere? Milano rappresenta ancora una piazza privilegiata per numeri e possibilità rispetto al resto dello stivale?
Penso che la difficoltà più grande sia legata al fatto che oggi la musica live non ha più l’appeal che poteva avere fino a qualche anno fa. Certo poi ci sono le “banalità” legate ai costi, alla burocrazia, ecc ecc… ma per quanto mi riguarda passano in secondo piano. Nel momento in cui si riesce a coinvolgere il pubblico, il resto in qualche modo si sistema. Pending Lips si svolge interamente a Sesto S.G., che è alle porte di Milano, e ottimamente collegata. In questo senso non so quanto Milano però possa essere considerata una piazza privilegiata rispetto al resto d’Italia. Gli eventi con musica live emergente che funzionano a Milano sono quasi sempre più legati ad aspetti “modaioli” che alla musica in sé (che se è la modalità per far sì che i locali che fanno musica dal vivo continuino a fare il loro, ben venga. Ieri gli hippies, oggi gli hipster?…)

Un festival è qualcosa di prettamente fisico, reale, che si sente e si vede. Che valore ha una rassegna come il Pending Lips in un contesto come quello attuale, nel quale stiamo assistendo a una smaterializzazione dei supporti a favore di uno scenario dominato da dischi virtuali e social network?
Penso che proprio la contemporaneità, insieme alla gratuità e alla direzione artistica, sia stato il valore aggiunto che Pending Lips ha portato con sé in queste due edizioni. Si è creata una rete di collaborazioni che ha garantito al festival (e di conseguenza alle band che vi hanno partecipato) sempre maggiore visibilità e che, come detto, ha dato buonissimi frutti. Come già detto, il nostro intento era quello di creare un contesto molto fertile e il più possibile al passo con i tempi e con la situazione della musica al giorno d’oggi.

Un festival è fatto in primo luogo da musicisti. Vorresti raccontarci qualcosa sul rapporto che si instaura con le band e soprattutto come è strutturata la fase di contatto e reclutamento delle stesse?Per la prima edizione il reclutamento è avvenuto principalmente contattando in prima persona band che conoscevamo già. La seconda edizione invece, grazie anche all’apporto dei quasi 20 media-partners che abbiamo costruito, ha ricevuto più di 300 moduli d’iscrizione. I gruppi sono stati ascoltati uno per uno da 5 persone della direzione artistica di Costello’s. Non è stato facile; sono numeri davvero importanti che dimostrano quanto sia stata significativa la crescita del Pending Lips in un solo anno e quanto sia stato importante compiere sforzi per realizzare anche questa edizione. Il rapporto con i gruppi che hanno partecipato alle due edizioni è sempre stato di collaborazione e di stima reciproca. La cosa più bella che ho notato è proprio la partecipazione che si è creata durante le serate. Band che suonavano in una serata si presentavano ad assistere alla successiva. Forse, almeno tra chi suona, rimane ancora viva la curiosità, la voglia di appartenere a un movimento che possa essere stimolante e appagante, la musica insomma.

Un festival per essere un buon prodotto dovrebbe avere alcune caratteristiche imprescindibili, secondo te quali sono le cinque che una rassegna  deve assolutamente avere per essere considerata di altro livello? E soprattutto dicci un buon motivo per venire a vedere il Pending Lip festival…
Le scrivo di pancia, magari rileggendo tra qualche giorno mi verrà in mente altro:

1) Una buona idea

2) Competenza

3) Passione

4) Una buona location

5) Uno staff preparato

Penso (spero che chi c’è stato sia d’accordo) che il Pending Lips abbia tutte e 5 queste caratteristiche. Spot: “Hey amici, da oggi ci sono almeno 5 buoni motivi per venire il 4 Giugno al Carroponte ad assistere alla serata con i Diaframma con le aperture affidate ai due gruppi che hanno vinto grazie alla giuria popolare il contest: Vulvatron e JJ LaMorve. Parola di Costello’s”. Dopo questa perderemo tutto il potenziale pubblico che sarebbe venuto.

Siamo alla conclusione di questa piccolo viaggio all’interno della tua esperienza, vorresti Raccontaci il tuo “ momento migliore” durante il percorso del Pending LIps?In realtà sono state tutte serate davvero splendide… Vedere così tanta gente presente a serate con gruppi emergenti, sentire la partecipazione e la voglia di esserci, è sempre magico.Se devo trovare un momento in particolare penso che sia stato il giorno antecedente la prima serata dell’ultima edizione. Tanta emozione, tanta vicinanza e supporto, tanta voglia di ripartire. Un piccolo “miracolo” di questi tempi.

Il quadro che emerge da questa testimonianza delinea un stato dell’arte complesso, fatto di alti e bassi, che richiede passione impegno e dedizione. Fare musica e occuparsene obbliga a continui sforzi e a una costante ricerca di mezzi, di idee, di buone strategie, di conoscenze. Le band emergenti in Italia, come in altri paesi, non mancano, e le manifestazioni che si tengono in tutta Europa ne sono un esempio, ma spesso non si riesce a creare un corrispondente alone culturale e di crescita che accompagna questi eventi. L’ascoltatore dovrebbe poter essere più consapevole di quello che sta fruendo, del lavoro sotterraneo di molti e del valore che anche un piccolo festival può avere per band e artisti. I gruppi, da canto loro, devono offrire il meglio in termini di qualità, di energia, di emozione. Insomma: un implicito contratto, fatto soprattutto di reciprocità. Tra alti bassi, festival che vanno e festival che vengono, cerchiamo ora di passare in rassegna cosa succede da noi e all’estero.

 

A Perfect Day Festival
LOCATION:Villafranca di Verona (VR)
DATE:Dal 30 Agosto al 01 Settembre
LineUp: Primal Scream, Bastille, Wmerch Andise, Bloody Beetroots, Salmd, Tre Allegri ragazzi Morti, The XX, Editors
VOTO: 4

Arezzo Wave Love Festival
LOCATION:Civitella in Val di Chiana
DATE:Dal 12 al 14 Luglio
LineUp:UNHEIMLICH!, Avast, Subwayundersea, Emmecosta, Matteo Toni, Catch a Fyah, Boxerin Club, Ansomia, le Cpare a Sonagli, Swordfish Project, Blues Ash of Manaìhattan, Invers, Plof, B:Due, la Rappresentante di Lista, Etruschi From Lakota, in Medias Res, Soul Sailor & the Fuckers, Beautiful Bunker
VOTO: 3,5

Asti Musica
LOCATION:Asti
DATE:Dal 09 al 24 Luglio
LineUp:Ginevra di Marco, Area, la Fame di Camilla, Emma, Zen Circus, Goran Bregovic, Banco del Mutuo Soccorso
VOTO: 2

Bilbao BKK Live
LOCATION:Bilbao
DATE:Dal 11 al 13 Luglio
LineUp:Depeche Mode, Editors, Kings of Leon, Mark Lanegan Band, Green Day, Vampire Weekend, Fat Boy Slim
VOTO: 3,5

Carroponte
LOCATION:Sesto San Giovanni
DATE:Dal 29 Maggio al 12 Agosto
LineUp:il Teatro Degli Orrori, Diaframma, Neffa e molti altri
VOTO: 5

City sound
LOCATION:Milano
DATE:Dal 10 Giugno al 28 Luglio
LineUp:Killers, Mario Biondi, Toto, Korn, Motorhead, National, Iggy and the Stooges, Wu Tang Clan, Skunk Anansie, Atoms for Peace, Deep Purple, Santana, Blur
VOTO: 5

Collisioni Festival
LOCATION:Barolo (CN)
DATE:Dal 05 al 09 Luglio
LineUp:Jamiroquai, Gianna Nannini, Elio e le Storie Tese, Tre Allegri Ragazzi Morti, Marta sui Tubi, Fabri Fibra, Elton John
VOTO: 5

Festival di Villa Arconati
LOCATION:Bollate (MI)
DATE:Luglio
LineUp:Sinead O’Connor, Goran Bregovic, Daniele Silvestri, Francesco de Gregori, Mark Lanegan Band, Orquesta Buena Vista Social Club
VOTO: 3

Festival Strade Blu
LOCATION:Faenza
DATE:Dal 25 Aprile al 21 Giugno
LineUp:Lee Ranaldo and the Dust, Lambchop
VOTO: 3,5

FIB
LOCATION:Benicassim (Spa)
DATE:Dal 18 al 21 Luglio
LineUp:Queens of the Stone Age, Beach House, Beady Eye, Primal Scream, Artic Monkeys, Kaiser Chiefs, Miles kane, Killers, Jake Bugg, Black Rebel Motorcycle Club
VOTO: 4

Fuori Luogo Festival
LOCATION:San Damiano d’Asti
DATE:Dal 14 al 16 Giugno
LineUp:Aart Heering, Abdelkader Benali, Carlo Bordone, Kings of the Opera, James Walsh, Peter Murphy, Smoke Fairies, fabrizio Cammarata, Anna Viola, Davide de Martis, Turin Brakes and more…
VOTO: 4

Lucca Summer Festival
LOCATION:Lucca
DATE:Dal 6 al 27 Luglio
LineUp:Leonard Cohen, Nick Cave & the Bad Seeds, Killers, Mark Knopfler, Renzo Arbore, Neil Young, Litfiba, Thirty Seconds to Mars, Sigur Ros
VOTO: 3

MIAMI
LOCATION:Milano
DATE:Dal 7 al 9 Giugno
LineUp: Linea 77, Di Martino, Sadside Project, Bachi da Pietra, Gli Ebrei, Verbal, Bot, Riva Starr, Jennifer Gentle, HardCore Tamburo, Dumbo Gets Mad, New Ivory, at the Weekends, Selton, Amari, Phill Reynolds, Appino, Patty Pravo, Giardini di Miro’, Cosmo, Vanity, Wildmen e molti altri
VOTO: 4

Reading Festival
LOCATION:Reading (UK)
DATE:Dal 23 al 25 Agosto
LineUp:Green Day, System of a Down, Deftones, Bring me the orizon, Skindred, Eminem, Chase and Status, Foals, White Lies, Biffy Clyro, Nine Inch Nails, Fall Out Boy, Lumineers, Editors
VOTO: 4,5

Rock in Roma
LOCATION:Roma
DATE:Giugno/Luglio
LineUp:Green Day, Killers, Toto, Korn, Iggy and the Stooges, Max Gazzé, Rammstein, Arctic Monkeys, Bruce Springsteen, Mark Knopfler, Smashing Pumpkins, Mark Lanegan Band, Atoms for Peace, Ska-P, Deep Purple, Zucchero, Daniele Silvestri, Neil Young, Sigur Ros, Blur
VOTO: 4

Roma Incontra il Mondo
LOCATION:Roma
DATE:Giugno/Luglio
LineUp:Cocorosie, Steve Vai, Modena City Ramblers, Almamegretta con Raiz, Il Teatro Degli Orrori, Giuliano Palma, Neffa, Miss Kittin, Alborosie, Officina Zoe’, Apres la Classe, Elio e le Storie Tese, Kinks of Convenience, Sud Sound System, Intillimani, Skatalites
VOTO: 3,5

Sexto’nplugged
LOCATION:Sesto al Reghena (PN)
DATE:Luglio
LineUp:Loca Natives Villagers, Of Monsters and Men, MùM, Ane Burn, Rover
VOTO: 3,5

Sherwood
LOCATION:Padova
DATE:Dal 12 Giugno al 12 Luglio
LineUp:Marta sui Tubi, Modena City Ramblers, NOFX, Motel Connection, Ministri
VOTO: 3

SoloMacello Fest
LOCATION:Milano
DATE:26 Giugno
LineUp:Red Fang, Karma to Burn, in Zaire, Wrust, Fuzz Orchestra, Nero di Marte, Zolle, Black Moth
VOTO: 2,5

Southside Festival
LOCATION:Neuhausen ob Eck (GER)
DATE:Dal 21 al 23 Giugno
LineUp:Rammstein, Queens of the Stone Age, Arctic Monkeys, paul kalkbrenner, Sigur Ros, Portished, Smashing Pumpkins, Ska-P, National, Editors, NOFX, Hives, Kasabian, Gogol Bordello
VOTO: 4,5

Strummer Live Festival
LOCATION:Bologna
DATE:Dal 3 al 5 Luglio
LineUp:Goran Bregovic, Manu Chao, Modena City Ramblers, Alborosie, Africa Unite
VOTO: 2

Sziget
LOCATION:Budapest
DATE:Dal 5 al 12 Agosto
LineUp:Alex Clare, Azealia Banks, Blur, David Guetta, Die Arzte, Editors, Seeed, Ska-P, Skunk Anansie, Biffy Cliro, Mika, Nick Cave and The Bad Seeds, Bat For Lashes, Everything Everything, Flogging Molly, Afterhours, Bad Religion, !!!, Peter Bjorn & John, Editors e molti altri
VOTO: 4

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30 Miles – The Smiles of Rage & Paranoia

Written by Recensioni

Un colpo diretto in faccia, questo è The Smiles of Rage & Paranoia, dell’onesto Punk Hardcore che poco ha da invidiare alle band internazionali. Un disco di sano punk rock coi controcoglioni, e scusatemi il termine ma non ne ho trovato un altro più appropriato per descriverli. Sono in 3: Samuele (voce/cori, chitarra ritmica) Samy (batteria) e Daniele (cori/voce basso), e suonano compatti e decisi. Attivi dal 2010, condividono palchi importanti con dei veterani della scena come i Los Fastidios, finchè nel 2011 l’Indie Box si accorge di loro ed include il brano “Nobody” all’interno dell’ Indiebox Compilation Vol.6, che vanta brani firmati Antiflag, Casualties e Mad Sin. Ora sono più carichi che mai e sfornano The Smiles of Rage & Paranoia, con la determinazione di spaccare anche nei confini asiatici per Bells On Records. I 30 Milesmi hanno fatto tornare indietro alla mia adolescenza, rimanendo fiera delle mie radici punk e della scena italiana in generale.

Il singolo “Dancing In Her Eyes” di cui è stato realizzato anche un videoclip, è veloce, arricchito da cambi di tempo e accordi, riuscendo così a differenziandosi dalla semplicità e  dalla monotonia in cui il punk rock spesso ricade. Nei loro testi non si limitano a parlare di argomenti adolescenziali, ma scavano piuttosto nel profondo attraverso la psiche umana, come in “Nightlife” dove citano il caro e vecchio Einstein ed il suo Ego, Super Ego ed Es, cercando di comprendere le loro fantasie più nascoste nella mente e nell’insonnia. In “Here I Am” parlano invece della difficoltà di aprirsi e raccontarsi completamente nella società odierna, che spesso induce le persone ad indossare una maschera. Verso la fine del disco guardano invece lontano verso un mondo colorato con “LSD”, brano di cui è facile immaginare l’argomento principale. Insomma, se vi piacciono i NoFx ascoltateli e non ve ne pentirete, l’album completo lo trovate gratuitamente in streaming su Spotify, ed invece qui sotto potete gustarvi il video ufficiale.

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Nofx in concerto allo Sherwood Festival!

Written by Senza categoria

NOFX in concerto in Italia

Domenica 16 GIUGNO 2013
PADOVA – Sherwood Festival
UNICA DATA ITALIANA
– Parcheggio Nord Stadio Euganeo
Posto Unico: Euro 20,00 + diritti di prevendita

È un ritorno molto atteso quello dei NOFX, paladini dello skate-punk-rock californiano politico, impegnato e da sempre amatissimo anche in Italia. I NOFX nel 2013 festeggiano i trentanni di una lunga carriera, sempre vissuta nella piena convinzione delle proprie scelte musicali e politiche. Nati nel 1983 a Berkley, area californiana da cui arrivano tantissime band della scena punk americana, i NOFX hanno venduto oltre 6 milioni di copie in tutto il mondo, con i loro album sempre realizzati attraverso etichette indipendenti, tra cui la Fat Wreak Chords, fondata a San Francisco dallo stesso Fat Mike, frontman della band. I NOFX hanno sempre fatto parlare molto di sé anche per via del loro rifiuto a firmare contratti con major e di realizzare interviste con media quali MTV, che negli anni del loro enormo successo era il canale da cui il pop-punk prese il volo. La storia dei NOFX parte da lontano, dagli albori del movimento punk rock californiano che, ispirandosi a Ramones, Misfits e Bad Religion, ha conquistato negli anni ’90 una grandissima importanza nel panorama musicale mondiale. Il successo di band come Green Day, The Offspring, Blink182, Sum41 e Rancid è stata solo la punta di un iceberg che vedeva tra i nomi più brillanti appunto Fat Mike e i suoi NOFX. Sono dodici gli album da studio realizzati dal gruppo di Berkley che, partito dal punk hardcore più violento, è giunto ad una formula di hardcore melodico che include influenze pop-punk e ska-punk, senza mai dimenticare l’importante impegno sociale e politico che da sempre ha caratterizzato i NOFX.

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