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Margaret Lee – Il Rimorso il nuovo video dall’album “Margaret Lee presenta La Ballata di Belzebù”.

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Margaret Lee – Il Rimorso  

il nuovo video  

dall’album “Margaret Lee presenta La Ballata di Belzebù” . in tutti gli store digitali da New Model Label – La Cantina Appena Sotto La Vita

Il rimorso, videoclip realizzato al teatro Julio Cortazar di Pontelagoscuro (Ferrara).

Ideato da Giacomo Marighelli e realizzato col contributo di Rita Bertoncini e Massimo Alì Mohammad.

Alla batteria siede Luca Martelli.

L’ombra del rimorso è interpretata da Eugenio Squarcia.

Un grazie speciale a Natasha Czertok per la disponibilità e l’aiuto e un grazie speciale anche ad Anja Rossi, per le fotografie e l’aiuto.

Link: www.newmodellabel.com   www.margaretlee.it

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Durden and the Catering. L’Ep d’esordio e il primo video ufficiale.

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Durden and the Catering

presentazione ufficiale 

Sabato 2 Febbraio 2013 – Lian – Teatro Centrale Carlsberg  

Via Celsa 6, Roma – inizio ore 22.30 – Ingresso libero

“Il Nostro Quadro” – l’ep di esordio, da U.d.U. Records e New Model Label

contiene il singolo “Res Publica”

Linkwww.durdenofficial.it/

Il video: http://www.youtube.com/watch?v=Bcq4c_m_3io

Nota introduttiva di Marco Travaglio:

Ho conosciuto David Boriani, in arte Durden, perché un giorno mi ha scritto una mail e mi ha chiesto di poter usare la frase di un mio articolo che, lo confesso, mi ero già dimenticato di aver usato e scritto. Naturalmente ho accettato, non foss’altro che per la gratitudine di avermela ricordata. L’idea poi che entrasse in una canzone mi ha un po’ inorgoglito. Ora l’ho appena sentita, quella canzone. E presto – se avete acquistato questo album – la ascolterete anche voi. E’ molto bella, fin dal titolo: “Res Publica”. Non capita tutti i giorni che un giovane cantautore scriva una canzone, le metta un titolo in latino e la dedichi all’educazione civica. Meglio cosi: visto che l’educazione civica è sparita dalle scuole, almeno sopravvive nella musica. Comunque Durden, prima del mio calembour, ha infilato un verso che è ancora meglio: “La verità sempre a galla, speriamo non venga su morta.” Ecco, speriamo.

Biografia:

David Boriani, cantante e chitarrista romano, nel novembre del 2008  fonda “Durden and The Catering” con con Emiliano Martinello alle percussioni e Paolo Gerosimi al basso e, dal 2010, con Giuseppe Levanto al piano Rhodes. Con questa formazione, Durden porta avanti un’ intensa attività live nei principali locali e manifestazioni della Capitale  (Contestaccio, Circolo degli Artisti, Lian Club, MarteLive, Disaronno Contemporary Terrace, Locanda Atlantide, etc.), guadagnandosi l’attenzione degli addetti ai lavori e di un nutrito, appassionato pubblico di estimatori tra cui il giornalista Marco Travaglio e il regista attore Edoardo Leo.
Nel maggio del 2011 esce il primo singolo autoprodotto, “Nel tuo immaginario”,  videoclip realizzato dallo studio pubblicitario Arteidea Advertising Network. Nel dicembre del 2011 Durden si classifica tra i primi quaranta finalisti di Area Sanremo con il brano “Il nostro quadro” e, nei primi mesi del 2012, ultima la lavorazione del primo EP omonimo, affidando la produzione artistica a Francesco Tosoni – Noise Symphony Art Studio (Nathalie, Makay, Tony Formichella e Chiarastella) Durden continua ad incuriosire pubblico e addetti ai lavori guadagnando così, oltre ai diversi attestati di stima di professionisti e pubblico, risultati di grande soddisfazione come l’apertura per il concerto di Nathalie (vincitrice XFactor 2010), la prima posizione al Calvello Music Contest 2012 ed il traguardo come semifinalista al Premio De Andrè. Il percorso artistico procede efficacemente e la band trova due nuovi elementi: Simone Massimi al basso e Roberto Pirami alla batteria. L’attenzione verso
Durden continua a crescere facendogli guadagnare l’invito a partecipare alla trasmissione in streaming web “Senza Filtro” di Stefano Mannucci aprendo il live act dei Bud Spencer Blues Explosion. Attualmente l’EP “Il nostro quadro” è distribuito da UDU Records.
Il video del singolo “Il nostro quadro” è stato realizzato a Roma dal regista Marco Maiello  – Casa di produzione 4K. Il I febbraio 2013 verrà pubblicato il nuovo video del brano Res Publica (regia di Luca Monetti) e sarà proiettato, in occasione della presentazione ufficiale dell’EP, al Teatro Centrale Carlsberg di Roma.

Tracklist: 1. Nel tuo immaginario / 2. Res Publica / 3. Il nostro quadro / 4. Ventuno Primavere / 5. La musica è finita

Link: www.newmodellabel.com

Contatto per promozione: New Model Label  – Govind Khurana – govindnml@gmail.com cell.348.8836595

 

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RIGOTTO “Fuori di me” il nuovo singolo e video dall’album “Uomo Bianco”.

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RIGOTTO – “Fuori di me”
Il nuovo singolo e video dall’album “Uomo Bianco” disponibile in cd ed in tutti gli store digitali da Controrecords / New Model Label

Prossimi appuntamenti live:
9 Dicembre 2012 @ Arci Sud – Torino
19 Dicembre  2012 @ Bar Pastis (C/Santa Mónica 4 – Metro Drassanes) – Barcelona
21 Dicembre 2012 @ “El Milingo” (C/Llull 70 – Metro Bogatell) – Barcelona

“Uomo Bianco” – L’album
Uomo Bianco è l’uomo della civiltà occidentale, in senso molto allargato. È l’arrogante amministratore del pianeta, o almeno uno dei più esosi. Sono bianco, quindi con imbarazzo riconosco di essere io stesso l’Uomo Bianco”. Non usa mezzi termini Paolo Rigotto per presentare il leitmotiv del suo nuovo disco: Uomo Bianco è infatti un atto d’accusa – demenziale più che vibrante, pungente più che solenne – nei confronti della cività occidentale, dei suoi nuovi simboli, dei suoi disvalori e del suo bianco protagonista. 12 canzoni che usano il sarcasmo e la provocazione come chiave di lettura di un mondo in disgregazione: come sostiene l’autore sono “piccoli esorcismi, un mio personale requiem a lieto fine per una civiltà apparentemente agli sgoccioli”.
Paolo Rigotto è una personalità estremamente interessante, che ha fatto dell’eclettismo la sua personale direzione musicale. Batterista della Banda Elastica Pellizza, dei Syndone e di altre formazioni e artisti ai quali presta la sua professionalità di drummer, Rigotto torna a un anno di distanza dal suo felice debutto “Corpi celesti”, ed inaugura anche la sua attività come produttore, con il suo Freakone Royale (studio) ed a breve sarà in uscita la sua prima produzione, l’album degli Attitude, hard rock band dalla provincia torinese.

Link: www.rigotto.it
www.controrecords.com
www.newmodellabel.com

Ecco il video:

 

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Iceberg – Caro Tornado

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La tendenza a suonare (registrare) dischi in presa diretta sembra destinata ad aumentare considerevolmente, economicamente è più conveniente e artisticamente ha il suo ricercato perché, la potenza entra nelle ossa lasciando in secondo piano qualche piccola incertezza d’esecuzione. Gli Iceberg lasciano la lingua inglese per debuttare con un disco tutto in italiano registrato in presa diretta e intitolato “Caro Tornado”. L’idea è quella di trasmettere l’irruento impatto delle live performance, il risultato sonoro potrebbe avere molti punti sui quali discutere ma noi cerchiamo di cogliere l’animo punk del disco pensando alle cose belle della vita, se ancora ce ne fossero da apprezzare. Gli Iceberg suonano un rock sporco simile al Verdena style, molto cinici e spietati nella scelta dei riff, manca sempre la dolcezza, abbuffate di energia, la presa diretta questa volta non rende  praticamente mai grazia ai brani. Le chitarre suonano troppo chiuse, la batteria non picchia affatto come dovrebbe e la voce rischia di affogare in un mare di imperfezioni. Ovviamente problematiche di registrazione e non di tecnica.

Si voleva un disco sporco? Ecco un disco sporco. “Caro Tornado” è un lavoro comunque sia giovanile, adatto indubbiamente a un pubblico sbarbatello e sognatore, troverà facilmente i consensi di cui ha bisogno in pochissimo tempo, certo non entrerà nella storia ma troverà il proprio cammino. Da segnalare a voce grossa la bellissima confezione in digipack davvero interessante e ben fatta. Gli Iceberg nutrono grande passione per la musica e questo rimane subito chiaro ma torno ancora sulla registrazione che non convince e questo rimane un punto penalizzante per la riuscita del disco, non trovo mai quell’esplosione sonora di cui loro parlano tanto, non riesco a seguire con attenzione le linee melodiche e il nervosismo aumenta.. A volte sono costretto a prendermi una pausa. Una migliore attenzione nei suoni e forse ora staremo a parlare di un altro disco, voglio credere e dare fiducia a questi ragazzi, essere alternativi non è così semplice come potrebbe sembrare. Dai! Dai! Dai! Non tutto è perduto.

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Alessandro Ristori con i suoi Portofinos – Ibrido

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Non ho mai recensito per voglia, ma soprattutto per –  chiamiamola – etica professionale, dischi o altro materiale che portassero all’ascolto cover o altre mercanzie prese in prestito, ma – è non è mera debolezza – arriva il momento, o meglio, il disco che ti fa ravvedere e rivoluzionare le tue idee. Il canagliesco motivo per sottolineare queste parole lo ha dato “Ibrido” il disco dello shower romagnolo  Alessandro Ristori con i suoi Portofinos, una forza catapultata dagli anni 50/60 degli urlatori rockers, una sferzata energetico-memorabilia che ti piomba addosso come un Juke-box  della Wurlitzer o della Rock-Ola per incantarti con pezzi mito di una generazione in bianco e nero che fa tutt’ora massa con l’elettricità dei ricordi e di gioventù evergreen.

L’entertainements dell’artista Ristori è quello delle balere, dei ballroom di provincia e delle incommensurabili notti pregne di amori, estati col cuore in gola e ragazze da aspettare o lasciare in qualche angolo della propria vita giovane, ma anche un disco di scatenamento, di rock’n’roll puro, “indiavolato” da ore piccolissime ed albe addormentati su qualche moscone testimone di chissà che cose; due inediti “La donna uomo” e “Sentimento” e una valanga di successi senza età registrati in live session che ti iniettano argento vivo e stringono il cuore per quel fascino da “i migliori anni della nostra vita”, quel ping pong sonoro entusiastico tra Italia del boom economico e l’America della brillantina a chili che rimane lassù tra le stelle con qualche lacrimuccia dolciastra.

Tra ricordi di Gino Santercole, Celentano, il Clan, Don Backy e tutti quei 45 giri pirati per allora, tra le tante perle della tracklist, “Il tuo bacio è come il rock”, “Rock around the clock” di Bill Haley & His Comets”, l’intramontabile “Volare”, una versione scollata di “Ciao ciao bambina” portata al successo da Tony Dallara, una Felliniana e  trasognata “Dolce vita (in Via Veneto)/Tequila” o una appassionata Presleyana da lato B “Giorni d’estate” e moltissimo altro ancora a far leva su decadi di splendori originali al di la dell’Oceano e “felici imitazioni” tricolori, da Bobby Solo, Little Tony, Ricky Shayne, tutte materialità straordinarie che Ristori, nel rutilante mix di rock, shake e urletti di questo suo gran bel disco, ci regala come a rivivere una vita mai vissuta in fondo, “fino in fondo”

Cercate questo music-box, datelo in pasto allo stereo, impomatatevi i capelli e Good Rock N’Roll Forever!

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Formanta! – Everything Seems So Perfect From Far Away

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Dopo alcune cose fatte in passato (alla memoria anche di Rockambula) arriva il primo disco ufficiale per i Formanta! la lunghezza del titolo Everything Seems So Perfect From Far Away la dice lunga (e questo ingenuo gioco di parole nasce dal cuore) sul naturale spaziare del sound in questione, su tutte le sfaccettature artistiche toccate in maniera sobria e gentile. La musica non subisce mai imprecisioni, l’imbarazzo manca. Ebbene si, siamo contenti di non essere nati soltanto per subire.

Pensavo e ripensavo mentre ascoltavo, questa voce femminile prende sapori conosciuti al palato, poi Kate Bush mi appare come una figura celeste e per qualche momento è lei la voce mentore, poi si cambia direzione e rimango nuovamente spiazzato. Sarà colpa di quel basso deciso nell’esecuzione, di quelle chitarre che si dilungano in assoli rock sessantottini, di quell’ambiente decisamente e miticamente new wave. Non elettro new wave, solamente new wave. La new wave post punk degli Smiths dove a volte la band vuole arrivare, passando per fantasiosi paesaggi innevati dove un timido maggio fatica a portare primavera e colori. I Formanta! maturano con gli anni portandosi sulle spalle il peso dell’attuale scena musicale dove è difficile farsi spazio tra tonnellate di immondizia suonata e diffusa tramite internet, dove la bellezza della libertà mostra inesorabile il rovescio marcio della medaglia, perché tra artisti dell’ultimo momento e camerette studio è davvero difficile fare una selezione dignitosa. Preferisco parlare di loro e delle sensazioni legate a questo concept moralmente corretto e senza inganno, della reale certezza di avere nello stereo qualcosa di vero, di una batteria, un basso nudo e teso, una chitarra, della capacità di trasmettere emozioni parallele ad ogni personale stato d’animo. Sono pronto per accogliere Everything Seems So Perfect From Far Away dei Formanta!, ho capito di averne le capacità. Un inizio che promette veramente bene.

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