Hey Saturday Sun Tag Archive

Hey Saturday Sun – VHS

Written by Recensioni

È un bene che io abbia ascoltato VHS di Hey Saturday Sun in una notte afosa d’estate. È un bene che io lo abbia ascoltato anche a ridosso delle ferie. Perché questo disco si porta dietro delle sensazioni di freddo e ghiaccio, nate sicuramente dalla presenza di suoni elettronici, meccatronici e robotici (“Pulsetrain”) che riportano alla mente la freddezza delle macchine, oltre ad evocare talvolta anche una certa inquietudine  (“Supercops”, “Analog6”). Quando questi suoni meccanici si attenuano, il disco riesce a svelare anche delle sonorità più calde (“Service”), senza però mai perdere le caratteristiche elettroniche e synth-pop che lo contraddistinguono.
VHS rispecchia pienamente la linea artistica del suo artefice (Giulio Ronconi alias Hey Saturday Sun, appunto), già autore di musiche di spettacoli teatrali e documentari. E proprio il titolo riporta alla mente questa predisposizione alla capacità di produrre immagini, nella propria testa o su uno schermo vero e proprio, quello schermo che forse in passato era collegato proprio ad un videoregistratore per videocassette VHS. Il riferimento agli anni ’80 dell’intero lavoro è dunque chiaro e netto, e non solo per i  suoni elettronici che a volte si rifanno addirittura ai  videogame protagonisti della nostra infanzia, ma anche per quelle caratteristiche dance che il disco acquista soprattutto nella sua seconda parte (“Vhs Heroes”.)
Il film che evoca questa videocassetta sonora che porta il titolo di VHS affonda le radici in sonorità appartenenti al passato senza per questo risultare irrimediabilmente nostalgico o privo di originalità. Un film che forse nelle sue undici tracce si sofferma un po’ troppo sulle stesse tematiche, ma che nel complesso risulta essere piacevole all’ascolto e alla visione.

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La Band della Settimana: Hey Saturday Sun

Written by Novità

Un viaggio nei ricordi a bordo di una DeLorean a forma di cameretta, in cui il protagonista si ritrova catapultato nei ricordi, nell’ineluttabilità formato VHS, con il tempo che scorre a 8bit: queste suggestioni accompagnano il video di “VHS Heroes”, primo singolo estratto da VHS, nuovo album di Hey Saturday Sun, progetto di Giulio Ronconi. Nel brano l’artista rende omaggio ai blockbuster di qualità degli anni 80, creando una colonna sonora postuma a quell’immaginario cinematografico che ha popolato l’infanzia di molti; grazie all’impiego di synth ed effetti analogici e l’uso del pc, l’artista ternano ricostruisce fedelmente, ma senza rinunciare alla propria personalità artistica, sonorità in grado di catapultare l’ascoltatore nel mondo dei media anni ’80. Il video, realizzato con la regia di Lorenzo Bernardini e Riccardo Tappo e la fotografia di Daniele Cruccolini.

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“VHS Heroes”, il video di Hey Saturday Sun

Written by Senza categoria

Un viaggio nei ricordi a bordo di una DeLorean a forma di cameretta, in cui il protagonista si ritrova catapultato nei ricordi, nell’ineluttabilità formato VHS, con il tempo che scorre a 8bit: queste suggestioni accompagnano il video di “VHS Heroes”, primo singolo estratto da VHS, nuovo album di Hey Saturday Sun, progetto di Giulio Ronconi. Nel brano l’artista rende omaggio ai blockbuster di qualità degli anni 80, creando una colonna sonora postuma a quell’immaginario cinematografico che ha popolato l’infanzia di molti; grazie all’impiego di synth ed effetti analogici e l’uso del pc, l’artista ternano ricostruisce fedelmente, ma senza rinunciare alla propria personalità artistica, sonorità in grado di catapultare l’ascoltatore nel mondo dei media anni ’80. Il video, realizzato con la regia di Lorenzo Bernardini e Riccardo Tappo e la fotografia di Daniele Cruccolini.

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Hey Saturday Sun – Hey Saturday Sun

Written by Recensioni

Lento è il viaggio verso le stelle, lento è un movimento nello spazio. Questa è musica che richiede pazienza, calma ma forse parliamo addirittura di meditazione e di sogno. Richiede una serata tranquilla per far viaggiare i propri pensieri, spararli nel cielo stellato lontano e pacifico, senza aver paura di farsi trasportare chiudendo gli occhi. L’esordio discografico del musicista umbro Giulio Ronconi in arte Hey Saturday Sun (ispirazione palesemente tratta dal brano del duo elettronico Board of Canada) non è nulla di ciò che vorrei ascoltare la mattina appena sveglio, in qualsiasi tipo di viaggio (terreno) o mentre redimo la mia coscienza facendo la mia corsetta amatoriale. Però è sicuramente un prodotto raro per intensità e per il suo sound, mai banale e mai relegato ai comodi schemi dei generi musicali.

La lunga intro affidata a “Pulsewidth Noise” ci rimanda subito ad un’altra dimensione, meno carnale ma non per questo fittizia, mentre “Silent Kid” fa l’occhiolino all’elettronica viva di Moby e ci detta un passo molto soffice e lento, sappiamo però che piano piano di strada ne faremo molta. Gli echi e i vocalizzi di Marta Paccara conferiscono l’atmosfera giusta e il pianoforte rarefatto pare avere i tasti congelati e dipinge in aria immense praterie mischiate a enormi palloncini fluttuanti. La cavalcata New Age “The Other City” è una precisa descrizione di paesaggi stellati, mentre “Lullaby” finalmente azzarda anche la batteria e richiama i tanto attesi anni 80. Sorpresa! Ecco le chitarre di “1.9.8.9”, il pezzo più forte e scellerato del disco. Senza esagerare questo è il momento più Pop e ciò non ci dispiace affatto. Rullate decise e voci si scontrano, si amalgamano come nuvole in rivolta. Tutto però rimane quassù e il contatto con il suolo è un lontano ricordo. Le due metà di “Museum of Revolution” sono un vortice, un fiume in piena, una cascata di sensazioni a fior di pelle. Una carrellata di suoni che non si limita ad essere un semplice esercizio. La carica e la botta da me tanto adorate sembrano rinchiuse in una teca di vetro da cui escono solo leggeri sussurri, suoni non per questo però privi di forza: viscerali anche se visionari, ma soprattutto positivi.

Un bel sogno possiamo dire, mai troppo finto da sembrare pura immaginazione. Hey Saturday Sun è il sole calmo di una domenica di inverno, quello che non ti aspetti, che ti scalda appena appena sbucando dalla finestra, entra nelle tue coperte e si unisce alla tua dormita godereccia. Una sensazione di respiro di aria buona a pieni polmoni, lontano dalla merda quotidiana che ci tocca ingurgitare.

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