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Le Strisce – Hanno Paura di Guardarci Dentro

Written by Recensioni

Pubblicare ben quattordici tracce in un solo lavoro al giorno d’oggi appare una soluzione quasi demodé, ma Le Strisce hanno audacemente optato per tale scelta. Sempre più spesso, infatti anche i nuovi dischi di grandi autori del passato non arrivano oltre i dieci brani (vedi i recenti Storytone di Neil Young e Avonmore di Bryan Ferry). C’è poi persino la moda dei Talent Show di lanciare nuove proposte con ep intrisi di cover senza senso e spesso fuori luogo. Già per questo quindi un piccolo elogio la band partenopea lo merita senza alcun dubbio ma bisogna anche riconoscere il reale valore musicale di Le Strisce. “Nel Disagio” sembra molto influenzata da “Logico #1” di Cesare Cremonini con cui Davide Petrella, frontman della band, ha collaborato in occasione proprio di tale fortunata canzone e del suo ultimo disco in studio. Le Strisce escono da due album incisi per una major, la EMI Music, dopo aver cavalcato l’onda del successo di Myspace (oggi probabilmente sarebbe impossibile emergere grazie ad un social network) e si ritrovano catapultati quindi in una dimensione tutta loro intrisa di atmosfere tanto complesse quanto affascinanti, con arrangiamenti molto curati dal gruppo stesso in collaborazione con Massimo De Vita, Francesco Albano e Silvio Speranza (che figura anche come produttore esecutivo). Quattordici canzoni che cantano delle storie di ragazzi dai 18 ai 35 anni costretti a vivere in un’Italia ormai allo sbando, in “quel grande caos che questo paese ci sta lasciando dentro e che adesso comincia a fare paura”. Davide Petrella (voce e testi), Francesco Zoid Caruso (basso), Enrico Pizzuti (chitarre), Andrea Pasqualini (chitarre) e Dario Longobardi (batteria) sono maturati (e anche di parecchio) e portano una ventata di novità nella musica italiana, consci che a volte passare al lato indipendente (l’album esce per la Suonivisioni Records, label di Torre del Greco) può anche giovare, come se da una guerra alle major si potesse uscire addirittura rafforzati. Ed ecco quindiche l’ironia di tracce quali “Gli Artisti” e “Le Comete” dà anche un tono più piacevole all’ascolto, non nascondendosi mai dietro i “Fantasmi” che riecheggiano nella notte, come suggerisce la seconda traccia del disco. Il gruppo infatti si chiede anche cosa deve fare un giovane d’oggi per potere ridere trovando una serie di soluzioni volte alla sopravvivenza perché, come dicono in “Ci Pensi Mai”, solo il pensiero è reale tutto il resto mente. Il tutto condito da una colorita dedica attraverso un hashtag lanciato un po’ di tempo fa a Maurizio Cattelan. Come dire: non sempre arte e musica trovano un punto di contatto.

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