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10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #05.03.2018

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Picastro – You

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Attivi dal 1998 e con un primo full length pubblicato nel 2002 (Red Your Blues) i canadesi di Toronto Picastro in rinnovata formazione giungono all’album numero sei, dopo tre anni da Fool, Redeemer collaborazione con il conterraneo duo di stanza a Berlino Nadja. Senza darne troppo risalto ma sempre con la stessa indole Slowcore degli esordi, virano decisamente verso quei lidi Contemporary Folk intravisti in Become Secret (2010) accentuandone il lato Psych e dando sempre più risalto alla parte vocale rappresentata da Liz Hysen alla quale si affiancano Brandon Valdivia alla chitarra e Nick Storring.

You si compone di dieci tracce uniformi e liquide impreziosite da featuring d’eccezione che spaziano da Evan Clarke, Tony Dekker (Great Lake Swimmers), Alex Lukashevsky fino a Collenn Kinsella e Celeb Mulkerin. Il tutto per oltre trenta minuti che scorrono via con una impalpabile naturalezza, regalando momenti di affascinante malinconia (“Two Woman”, “That’s It I Mean It”, “State Man”) ma anche di contrapposizione tra violento e inquietante disagio e paradisiaco benessere (“Mountains / Relief”, “Temur”, “February”). Il Folk minimale dei Picastro si tinge di avanguardie dal sapore esoterico in stile Big Blood (“Endlessly”, “Judas Claim”) ma riesce anche a gonfiarsi di ritmiche vagamente esotiche e orientali (“Vampires”, “Baron in the Trees”) in una sorta di Ethereal Wave alla maniera di certi Dead Can Dance.

You è un disco che ammalia e seduce nei suoni sempre azzeccati anche se ridotti all’osso eppure non solo non aggiunge molto a quanto la band nordamericana ci abbia fatto ascoltare ma finisce per sottolinearne un appiattimento stilistico preoccupante, rafforzato dall’evidente freno alla parte strumentale, mai capace di mostrarsi davvero poderosa (che non vuol dire aggressiva) così come da una voce ai limiti della sgradevolezza per la sua timbrica fin troppo arrendevole. You è un’opera che mentre scorre nel lettore non ti fa minimamente pentire di averle dedicato il tuo tempo ma che ti fa cambiare idea nell’esatto istante in cui tutto svanisce.

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