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Il Fratello – Il Fratello

Written by Recensioni

Tutto nasce da un viaggio negli States da parte di Andrea Romano, già Albanopower ed una infinità di altri progetti sonanti, un viaggio in California per girare una clip e dove una amica, Livia Rao, gli mostra una foto – quella che è poi nella copertina – e da li parte questo progetto, questo disco “Il Fratello”, otto tracce di cantautorato fine, bisbigliato, tenero e malinconico, in cui intervengono una miriade di collaboratori tra i quali nomi conosciuti nell’ambiente come Carlo Barbagallo, Mauro Ermanno Giovanardi, Colapesce e Cesare Basile, un progetto corale nel quale l’ascolto si immerge e vive un’apnea melodica e atmosferica non indifferente, leggera come la piuma di Forrest Gump.

Disco in punta di piedi e con un prorompente “recupero” emozionale che trascina dolcemente tutto, l’ascolto, i battiti e le solvenze tenui di una lunga notte, e che gira e gira all’infinito tra anima e cuore fino a restituire all’orecchio le melanconie elaborate lasciate a macerare nella grazia; nell’eterna ciclicità della musica tutto va e tutto viene, poesia, pathos, fato ed essenziale si gestiscono le partiture della magnificenza con poche cose, frasi, dettagli, e questo lavoro impalpabile ne è la cartina tornasole, una magnetismo tremulo che si fa suono e poesia all’istante. Dicevamo un lavoro corale, condiviso da strumentisti che hanno fatto parte delle esperienze musicali di Romano, una scaletta che conquista per l’ispirazione docile di cui è composta, tra i tanti brani il dondolio agro di un pensiero interrogativo “Cos’ha Che Il Mio Mondo Non Ha” con Colapesce, il macramè acustico da brivido che abbellisce “E’ Vero Che Per Te” che vede un Cesare Basile da incanto alla chitarra o il “bailamme metafisico” di “Nei Ricordi Di Mio Padre (demo 2004)” traccia finale con Mauro Ermanno Giovanardi a tirarne fuori la voce.

Ma non solo piccoli brividi, pure stimolazioni anni sessanta, flebili come fili d’erba “Per Chi Ne Avrà” come ricordi stoppati tra le corde di una chitarra e pulviscoli di ieri, retroguardie fumè “Tra i Lacrimogeni” che,  con accordi aperti fanno di questo ascolto una esperienza estetica senza prezzo, divinamente senza prezzo.

Al diavolo le mode, qui c’è tutto l’occorrente per svanire nel bello senza tempo.

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