dEUS Tag Archive

dEUS @ Cavea Auditorium Parco della Musica, Roma | 23.07.2023

Written by Live Report

Dopo il buon ritorno discografico, la band belga dimostra di avere ancora tanto da dire anche dal vivo.
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dEUS plays “The Ideal Crash”: domani a Villa Ada Roma

Written by Eventi

Martedì 9 luglio a Villa Ada Incontra Il Mondo, unica data italiana del tour per festeggiare il ventennale dell’album.
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Siren Festival 2018, line-up completa e timetable | da domani 26 luglio a domenica 29

Written by Eventi

Ecco gli orari definitivi dell’appuntamento per il quinto anno consecutivo a Vasto: una cornice unica, una città storica affacciata sul mare che grazie alla sua invidiabile posizione negli anni si è affermata come uno dei luoghi più affascinanti del centro Italia.

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Siren Festival, domani la preview a Roma con Unknown Mortal Orchestra

Written by Eventi

In attesa della quinta edizione del Siren Festival, è prevista per domani sera la preview romana dell’ormai consolidata rassegna estiva abruzzese, che si svolgerà come si consueto a Vasto, dal 26 al 29 luglio.

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10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #07.05.2018

Written by Playlist

10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #21.07.2017

Written by Playlist

‘Chi suona stasera?’ – Guida alla musica live di marzo 2017

Written by Eventi

Julie’s Haircut, Umberto Maria Giardini, Russian Circles… Tutti i live da non perdere questo mese secondo Rockambula.

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dEUS – Following Sea

Written by Recensioni

E’ fuori dubbio che l’eclettismo che Tom Barman ed i suoi dEUS avevano negli anni novanta della loro genesi si sia molto diluito man mano che la loro discografia sciorinava suoni e metamorfosi cangianti – tra i tanti The Ideal CrashPocket Revolution – ma poi la band belga, dal 2005 in poi – vedi il penultimo Keep Your Close del 2011 – mostra i denti ed una fiacca sonora che esalta solamente la disfatta totale di un’era, e “Following Sea”, numero sette della storia musicale della formazione belga,  ne è la conferma ufficiale non tanto per una certa ripetitività della sloganistica sonora che da sempre contempla un mix di generi che vanno da  Velvet Underground, filamenti jazzati, blues, rock, un po di Captain Beefheart e poesia interlocutoria, piuttosto per una mancanza vera e cronica di idee nuove, quel quid necessario per trasformarsi senza diventare sterili.

Si viene a sapere che la tracklist è composta da tapes in surplus derivate da session precedenti, ritagli di prove che fanno di questo disco quasi un outtake work da digerire in poco tempo e magari fosse così,  ritorna l’asprigno elettronico e i suoni si fanno orpello per una coreografia d’insieme che latita e che fa rimpiangere con lacrime amare il fasto alternativo che fu; difficile dire dove i dEUS abbiamo cominciato a mancare quel fluido mitteleuropeo che ben rappresentava una certa qual via per i vicinali e prossimi a venire anni zero, o perlomeno dove abbiamo svenduto la consapevolezza artistica di non avere più davanti i margini di una seconda crescita, tutto si riduce ad un ascolto passivo, ovvio e rattoppato, la leggerezza pop, troppo pop di “Sirens”, il funky sconnesso che vorrebbe saltare come i RHCP ma inciampa clamorosamente “Girls keep drinking”, la wave appassita di “The soft fall” e gli Afghan Whigs che si accasano compiaciuti dentro le architetture di “Fire up the Google algorithm”, un disco che si fa urticante per la stizza che procura a chi li ha amati e sostenuti come una fondamentalità ottima per aprire le branchie ed il respiro ad un nuovo rock.

Peccato davvero, i riverberi sfocati degli dEUS fanno male, ascoltarli ora è come un dopo sbronza andata a male, ti gira tutto,l mondo e testicoli inclusi.

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