Davide Solfrini Tag Archive

Nuovo video e nuove date per Davide Solfrini

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Il brano ci riporta in un Novembre della prima metà degli anni ’90, periferia di una località balneare adriatica, ma le spiagge affollate dai turisti sembrano lontane anni luce. Sul fango del prato che separa un supermercato dal campo sportivo arriva il luna park, ovvero, l’evento per i preadolescenti di allora, tra strobo, autoscontri, giostrai sdentati, Air Max, Vespe ed Ape Car truccati, pacchetti di sigarette da 10, una ragazza distante. “Luna Park” è un brano in parte tratto e in parte ispirato da un testo del 2002 del poeta contemporaneo Emiliano Michelini. Il video è stato girato in un luogo a poche centinaia di metri dal posto dove venti anni fa si verificava “l’evento” ispiratore di questa prosa, mentre il sound del brano è evidentemente ispirato al sound del decennio precedente a quello degli episodi narrati nella lirica. Batteria campionata a metà strada tra la dance e la wave dei New Order e chitarre elettriche intrise di chorus e flanger in omaggio ai migliori Cure.

27 Febbraio 2015 – Conestoga – Mestre (VE)
6 Marzo 2015 – Chinaski – Trento
8 Marzo 2015 – Interno 12 – Padova
13 Marzo 2015 – The Pirate Pub – Cattolica (RN) -Davide Solfrini & Haight Ashboury
20 Marzo 2015 – Medelin’s Strange Cafè – Medelana (Fe)
17 Aprile 2015 – Teatro Del Sale – Firenze

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Luna Park è il nuovo disco di Davide Solfrini

Written by Senza categoria

“Riviera Noir”. Se fosse un romanzo, potremmo descrivere così il nuovo lavoro di Davide Solfrini, che ci porta in una riviera adriatica lontana dai riflettori, dalle luci di un “Luna Park”, giusto per citare il titolo, in un insieme di storie sospese nel tempo, ognuna con un suo mondo sonoro di riferimento. Un piccolo mondo stretto, caotico e talvolta grottesco, dove le storie degli individui si accalcano nel poco spazio ed al contempo si perdono e appassiscono. Per questo nuovo lavoro il cantautore prosegue nel suo percorso musicale tra influenze americane, REM, Dream Syndicate, Grant Lee Buffalo ed alcuni elementi New Wave, nuovi spunti, tutti al servizio della canzone e del testo. Davide Solfrini ha suonato il disco quasi interamente da solo, dividendosi tra diversi strumenti, come chitarre, elettriche ed acustiche, piano, tastiere, programming, con la collaborazione di Gabriele Palazzi Rossi e Francesco R. Cola alla batteria, Paolo Beccari all’armonica ed Omar Bologna alla chitarra. Dal vivo Davide Solfrini proporrà i brani in diverse vesti, in versione acustica da solo o accompagnato da Omar Bologna, per i live invernali o con la band al completo per l’Estate 2015. Luna Park il nuovo album dal 20 Gennaio 2015 in CD ed in tutti gli store digitali da New Model Label.

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Davide Solfrini – Muda

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Dopo Circadian Blues e Shiva e il Monolocale (primi due EP autoprodotti) ed un album live, Davide Solfrini ci presenta, in collaborazione con New Model Label, il suo album di debutto: Muda. È romagnolo, è ispirato e sa quello che fa e ce lo comunica attraverso un album da tener d’occhio. Lo stile è ispirato senza dubbio ad un Pop datato, ma di notevole interesse, al punto tale da avere il retrogusto di un tentativo modernizzazione dello stesso. Le dieci tracce di cui si compone l’opera risultano tutte ben riuscite. Lo strumentale è leggero ed orecchiabile, com’è giusto che sia nel rispetto del genere. L’ingrediente segreto a garanzia del risultato risiede nel particolarissimo e sottile timbro vocale di Davide, che non può assolutamente passare inosservato, congiuntamente con la stesura di testi coinvolgenti ed intriganti. Inevitabile la domanda: ma cosa vuol dire Muda?

La risposta perviene direttamente dall’artista attraverso la open track, che dona il titolo all’opera. Muda è il caos, la legge che governa gli equilibri di cui l’intero Universo non può fare a meno. E ce lo racconta attraverso sfumature Folk, che sanno quasi di ballata nottura intorno al focolare, adornata da riti tribali. Senza dubbio la versione live, che trova collocazione come credit track, rende molto meglio l’idea. I toni si fanno più aggressivi e l’autore non si risparmia orazioni dal tono sostenuto. Di differente interesse sono tracce come “Marta al Telefono”, un richiamo al Pop di Battisti in perfetto stile, adornato da chorus sottilissimi e quasi impercettibili, o come “Domenica”, di ritorno agli 80 di Viareggio. Track by track è possibile scorgere influenze Folk che richiamano gli America e tutto lo scenario che ha caratterizzato l’epoca, ruotando intorno al genere. A dir poco invidiabile la capacità di Davide di sintetizzare al meglio passato e presente, sporcandolo qui e lì di tracce di un futuro che forse saremo in grado di apprezzare meglio nei suoi prossimi lavori. Un disco alla portata di tutti e che ben saprà interessare la critica anche più pretenziosa. Discorso a parte per la “poppeggiante” “Equilibrio”, simpatica, interessante e che sa ben farsi cantare ai piedi di un palco, un po’ come il disco intero. Difficile non canticchiare le melodie proposte, dopo un attento ascolto dell’opera nella sua integrità.

Un lavoro assolutamente notevole, dunque, Muda, meritevole di ripetuti ascolti e di minuziosi approfondimenti. A quanto pare Solfrini ha colto nel segno e fa del suo disco d’esordio un “disco zero”, dall’intenso profumo di promessa. Testi e musica si miscelano a formare un’intensa esperienza d’ascolto, pur mantenendo le proprie identità ben identificabili in ogni secondo inciso. D’altronde è il caos, che tutto confonde e che tutto regola con assoluta precisione matematica. L’algoritmo perfetto per il Big Bang (per chi ci crede). Chissà che non ce ne sia uno in serbo anche per il talentuoso romagnolo.

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