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Marlene Kuntz – Onorate il Vile Tour @ Bliss, L’Aquila 02/02/2017 [LIVE & PHOTO REPORT]

Written by Live Report

Siamo al quarto appuntamento post sismico con i Marlene Kuntz, già presenti a L’Aquila nel 2011 per la Festa Democratica della Cultura, nel 2012 accompagnati dagli Afterhours in Piazza Duomo e nel 2014 nello stesso locale che li ha ospitati anche in questa occasione ma che all’epoca si chiamava Set. Ora, io sono spudoratamente di parte ma gli artisti che sono passati per “terremotopoli” li stimo un po’ di più. Va da sé pertanto che il mio affetto per Cristiano Godano e soci vada di pari passo con lo sballottamento di ormoni che mi provoca il suddetto, sebbene cominci ad avvicinarsi vertiginosamente all’età in cui gli uomini smetti di guardarli da quel punto di vista. Evidentemente non tutti la pensano allo stesso modo, pertanto la sala rimane piena a metà, colpevole anche la scelta di far cominciare un concerto alle 23 inoltrate di un giorno infrasettimanale. Aggiungiamo anche che sulla falsa riga dei Diaframma e del loro Siberia Reloaded Tour, anche i Marlene portano in viaggio Il Vile, secondo album della band datato 1996, pertanto, calcoli alla mano, quelli che oggi hanno 20 anni all’epoca non erano nemmeno nati, quelli sui 40 a quest’ora stanno a casa in pantofole a guardare qualche fiction di Rai Uno e pure le fashion blogger, una volta capito che non ci sarà “La Canzone che Scrivo per Te”, hanno boicottato l’evento per mancanza di hashtag da usare su Instagram.

Peggio per loro, perchè ai presenti viene offerto uno spettacolo ottimo. L’album è eseguito in toto, e magistralmente, e Godano a metà concerto è costretto a rubare una maglietta dal merch perché suda come una partoriente e si dimena nei ballettini usuali e nei movimenti con le mani che non capisci mai fino a che punto sia la versione maschile di Anna Oxa o di Dalida o quella femminile di Modugno. Su “Ape Regina” ho visto donne rimanere incinte per opera dello Spirito Godano. Nel complesso, una serata sentita e riuscita, e la menzione d’onore va ai ragazzi del Kimera Rock, già protagonisti della scorsa estate abruzzese con l’organizzazione dei concerti di L.A. Guns, Afterhours, The Darkness e Guè Pequeno. In chiusura, come se non si fosse già speso a sufficienza, Cristiano resta anche per il dj set de Le Indiesponenti, duo d’impronta rock genuinamente aquilano, che alla console alterna con scioltezza i brani dei Pulp a quelli di Fedez. Per dovere di cronaca dovrei citare anche i Luci Rosse Senza Porno, che hanno aperto le danze ma la serata era stata organizzata così bene che prevedeva la convenzione con un locale del centro, il Rockers, dove io più che Il Vile ho onorato Il Vino, quindi per giustificare il mancato commento a riguardo potrei tirare in ballo le antiche ostilità che vogliono aquilani e marsicani nemici atavici, ma in verità il problema è che non cessa di girare la mia testa in mezzo al mare.

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Top 30 Italia 2016 | la classifica di Maria Pia Diodati

Written by Classifiche

10 SONGS A WEEK | la settimana in dieci brani #16.09.2016

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Afterhours + Sorge @ Flowers Festival, Parco della Certosa Reale, Collegno (TO) 15/07/2016

Written by Live Report

Riuscire a vedere nella stessa sera e sullo stesso palco Manuel Agnelli ed Emidio Clementi è sempre una bella botta… emotiva.
È la terza volta che mi capita questa fortuna, dopo la notte al Traffic Free Festival del 2008 (che segnò la reunion dei meravigliosi Massimo Volume) e quella dello spettacolo “Agnelli Clementi”, se la memoria mi assiste – dunque è probabile mi sbagli – dell’anno successivo. A tradurre in realtà uno dei più classici proverbi nostrani ci ha pensato, la sera del 15 luglio scorso, il Flowers Festival, che ha ospitato il concerto degli Afterhours, freschi di pubblicazione del loro undicesimo lavoro in studio, Folfiri o Folfox, e di Sorge, il nuovo progetto di Clementi in compagnia di Marco Caldera, coproduttore dell’ultimo disco dei Massimo Volume, posto in apertura di serata.

Sono piuttosto curioso di ascoltare in sede live la nuova proposta di Clementi già saltata dalla programmazione di Hiroshima Mon Amour, per cause di forza maggiore, due volte negli ultimi mesi. Per far spazio alle due ore abbondanti di show degli Afterhours e finire negli orari stabiliti Mimì e Marco devono iniziare molto presto, così, quando con 2 amiche ci avviciniamo al Parco della Certosa, in lontananza si sentono le note della bellissima “Bar Destino” e probabilmente è già volato via un buon quarto d’ora di concerto. Una volta entrati ad accoglierci è l’opprimente atmosfera de “Il Cerchio” ed è subito ipnosi.
Pensavo (stupidamente) che la voce di Clementi potesse avere un qualche minimo segno di cedimento a causa del contemporaneo ed inedito uso della tastiera, invece niente, il magnetismo dello spoken di Mimì non cede una virgola di un incanto che l’elettronica di Caldera sposa perfettamente.

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Nonostante il ritardo ci si può ritenere piuttosto fortunati sarà infatti nella seconda parte dello spettacolo che arriveranno alcuni dei pezzi migliori dell’esordio del duo tra i quali spiccheranno “Accetto Tutto”, l’inconsueto fare Hip-Hop della mirabile “Noi Facciamo Ciò Che Siamo” e soprattutto l’ispiratissima “In Famiglia”, intima catarsi capace con i suoi beat ed i suoi versi magistrali di avvolgere e rapire completamente. Il duo chiuderà l’esibizione con un’inedita perla rimasta fuori da La Guerra di Domani. Mimì è sempre Mimì ed anche con questo nuovo progetto e con questa raccolta di canzoni, che come da lui dichiarato spaziano tra ciò che si è e ciò che la vita porta ad essere, non fa che confermarlo. La sua poetica ed il suo immaginario così legati e capaci di svilupparsi attraverso l’esistente e il concreto non danno scampo, ti entrano dentro, le sue parole ed il suo modo di declamarle sono tra le cose più belle che l’Italia, non solo musicale, abbia conosciuto negli ultimi 25 anni.

Qualche minuto di attesa per la preparazione del palco e sarà la volta degli Afterhours che per la prima volta in vent’anni mi coglieranno impreparato, ad oggi non ho dato che due ascolti al loro ultimo lavoro, la situazione però mi fan sperare riportandomi alla mente uno dei loro live ai quali resto in assoluto più legato, la differenza è che all’epoca impreparati lo eravamo tutti poiché con un breve tour che toccò anche Torino la band presentò Ballate per Piccole Iene qualche giorno prima dell’uscita ufficiale, come si usava fare negli anni 70.
In perfetto orario Manuel Agnelli fa il suo ingresso sul palco con la sua chitarra acustica sulle note fuori campo di “Ophryx” attaccando con l’opener del nuovo disco, la toccante e viscerale “Grande”, e viene raggiunto dal resto della band, che ne fa ulteriormente salire la tensione emotiva, a metà brano. La mia prima impressione è che ci siamo, ci siamo proprio “alla grande”. Arrivano poi in serie altri 3 brani del nuovo disco tra i quali i due singoli, la potentissima e distorta (ma a mio modo di vedere non così centrata) “Il Mio Popolo Si Fa” e l’instant classic “Non Voglio Ritrovare il Tuo Nome”.

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Da qui in avanti i brani di Folfiri o Folfox si alterneranno a buona parte dei classiconi pescati dalla lunga e importante discografia della band, insomma partirà quel terapeutico rito di liberazione collettivo e personalissimo che è parte integrante di ogni concerto degli Afterhours. Avremo così modo di ascoltare e cantare (in alcuni casi urlare), tra le tante, l’immortale “Male di Miele” (sempre una gran botta d’energia), o quei brani che sono un affondo di coltello, ora brutale ora lento e passionale, nella carne più sensibile (“La Vedova Bianca”, “Il Sangue di Giuda”, “La Sottile Linea Bianca”, “Varanasi Baby”). Verrò colpito da una “Padania” mai così bella, e dalla doppietta “Bungee Jumping” / ”Costruire per Distruggere”, pezzi che vedranno crescere la loro componente Noise, nel caso della seconda, con Iriondo e D’Erasmo ai fiati (quest’ultimo anche al classico violino), Jazz Noise, che darà ai brani una vitalità nuova pur senza stravolgerli, tutto molto bello, tutto eseguito meravigliosamente. Chapeau.

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In questo frangente i brani pescati dal nuovo disco che più mi appagheranno saranno la ballata per piano con accenni di violino “L’Odore Della Giacca Di Mio Padre”, il Rock macchiato di Blues e Americana di “Né Pani Né Pesci” e la bella coralità perfettamente incastrata tra Pop e Rock di “Se Io Fossi il Giudice” con la quale si chiuderà la parte di set che precede i bis.
Al primo rientro la band proporrà “Le Verità Che Ricordavo”, tipo quella di un Agnelli circense pazzo che rotea con foga il microfono, cosa che non gli vedevo fare da un po’ e che, sarò stupido, a me fa sempre un gran piacere vedergli fare, seguita da “Riprendere Berlino” (non c’è niente da fare, de I Milanesi Ammazzano il Sabato non ho nulla nel cuore), dalla graditissima sorpresa di “Strategie” che live mancava da qualche tempo, fino a giungere a “Pop (Una Canzone Pop)” eseguita in acustico dal solo Manuel ed alla sempreverde “Non è Per Sempre”. Secondo encore: “Quello che non c’è”, sempre gustosissima anche se tagliata del finale strumentale, ed a concludere un brano introdotto dal ricordo di Manuel di un viaggio in India risalente a 15 anni fa in compagnia di quell’Emidio Clementi che lo aveva da poco preceduto sul palco, un viaggio che ha marcato a fuoco un’amicizia e che ha partorito gioielli come questa conclusiva, e stasera veramente monumentale, “Bye Bye Bombay”.

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L’impressione che il nuovo Folfiri o Folfox mi lascia suonato dal vivo è che si tratti di un disco che rimarrà, magari non come i dischi migliori della band, che non vi sto ad elencare tanto lo sappiamo tutti quali sono, ma rimarrà, sicuramente più degli ultimi due lavori, e nei live che verranno negli anni a seguire alcuni brani di questo lavoro li aspetteremo e gli Afterhours, nel limite del possibile e se ancora esisteranno, ce li daranno. La nuova formazione che osservo dal vivo per la prima volta (la febbre mi lasciò a casa durante il loro primo tour nei teatri dello scorso anno) è veramente tosta, sicuramente per i fans di lunga data non vedere sul palco in particolar modo un certo Giorgio Prette può dare un certo effetto, ma mettendo da parte il cuore ed ascoltando, credo si possa affermare che oggi si abbiano di fronte quelli che probabilmente sono i migliori Afterhours di sempre, per lo meno in ottica live. Probabilmente i Nostri un disco capolavoro non lo incideranno più (mai dire mai, ok), ma se consideriamo che il gruppo è in piazza da trent’anni e solitamente ne bastano molti ma molti meno per esser bolliti (cosa che questi Afterhours non sono nemmeno lontanamente) possiamo sfregarci le mani per quello che ancora oggi questi ragazzacci si dimostrano capaci di sfornare. Ma appunto, l’ottica live, stasera ho visto gli After più maturi di sempre, a tratti perfetti, ma che la parola non vi faccia pensare ai King Crimson, perfetti come una rockband viscerale con la loro esperienza deve essere, l’attitudine non è cambiata ma tutto suona meglio, come se ci fossero una consapevolezza e probabilmente anche una concentrazione maggiori in tutti i suoi componenti. Forse questa sofferenza (l’ultimo disco, come ormai tutti sapranno, nasce dal dolore della perdita per cancro del padre da parte di Manuel, sfociando in vita) ha regalato alla band coscienza, anche quella di essere dei 40/50enni, per quanto ancora capacissimi di fare il culo a chi ha la metà dei loro anni, senza però più bisogno ad esempio di dover sfanculare il fonico durante i primi pezzi dell’esibizione o di robette simili molto Rock, ma in fin dei conti solo sulla carta (attenzione, quel roteare il microfono di cui parlavo sopra è sotto il mio punto di vista un segno distintivo, dunque cosa assai diversa) e, mi ripeterò fino alla nausea, senza perdere nulla in impatto, anzi.

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Poi magari il prossimo disco degli Afterhours virerà verso qualcosa di più leggero, giovanile e alla moda, poi magari su quel disco non suoneranno gli stessi musicisti che hanno suonato sull’ultimo e che stasera ci hanno regalato questo gran bel concerto, poi magari il prossimo disco degli Afterhours nemmeno esisterà.
La verità in fondo é che con un tipino come Manuel non si sa mai, ed è anche per questo che gli voglio un gran bene e non lo giudico, tanto mal che vada, domani, saremo liberi di non piacerci più.

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Chi suona stasera – Mini guida alla musica live | Luglio 2016

Written by Eventi

“Chi suona stasera?”. Sarà capitato ad ogni appassionato di musica live di rivolgere ad un amico o ricevere dallo stesso questa domanda. Eh già, chi suona stasera? Cosa c’è in giro? Se avete le idee poco chiare sugli eventi da non perdere non vi preoccupate, potete dare un’occhiata alla nostra mini guida. Sappiamo bene che non è una guida esaustiva, e che tanti concerti mancano all’appello. Ma quelli che vi abbiamo segnalato, secondo noi, potrebbero davvero farvi tornare a casa con quella sensazione di appagamento, soddisfazione e armonia col cosmo che si ha dopo un bel live. Ovviamente ci troverete dei nomi consolidati del panorama musicale italiano ed internazionale, ma anche tanti nomi di artisti emergenti che vale la pena seguire e supportare. Avete ancora qualche dubbio? Provate. Non dovete fare altro che esserci. Per tutto il resto, come sempre, ci penserà la musica.

ZU

02/07@Edoné, Bergamo per Never Fest

07/07@Ippodromo di Agnano (NA) per Cellar Festival

La band romana prosegue le date del tour di Cortar Todo col nuovo batterista, lo svedese Tomas Jarmyr. Ovviamente, come sempre per loro, non mancheranno durante il mese date all’estero.

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WILCO

04/07@Piazza Casello, Ferrara per Ferrara Sotto le Stelle

05/07@Villa Ada, Roma per Roma Incontra il Mondo

Saranno due le occasioni per poter gustare quella gran miscela di suoni e di libertà che pochissime band sanno offrire a certi livelli, livelli che la band di Jeff Tweedy e Nels Cline non ha mai abbandonato. A Ferrara Kurt Vile & The Violators in apertuta.

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JAMES SENESE & NAPOLI CENTRALE

05/07@Ippodromo delle Capannelle, Roma per Postepay Rock in Roma

08/07@Sagrato della Basilica di Capurso (BA) per Multiculturita Summer Festival

14/07@Via Sant’Antonio Abate, Pietramelara (CE) per Lara Fest

17/07@Piazza Medaglia d’Oro, Montefalcone di Val Fortore (BN)

18/07@Piazza San Nicola, Capri (NA) per Pizza Jazz Birra Capri

20/07@Corte delle Sculture, Prato per Festival delle Colline

25/07@Via della Vittoria, Alba Adriatica (TE)

Blues, Jazz, Funk e tanto, tantissimo, Mediterraneo. Il più nero a metà di tutti sarà questo mese in giro per la penisola con il suo sassofono e la sua storica band per far conoscere al pubblico O’ Sanghe, ultima fatica di una lunghissima carriera.

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BEN FROST & DANIEL BJARNASON

08/07@Teatro dei Rinnovati, Siena per Chigiana International Festival and Summer Academy

Accompagnati da un’orchestra di 26 elementi (24 archi e 2 percussioni) i due musicisti porteranno nel nostro paese per un’unica imperdibile data Music for Solaris da loro concepito nel 2011 per il 50° anniversario di Solari di Stainslaw Lem al quale il genio Tarkovskij si ispirò per il celebre film. Colonna sonora totalmente rivista dal duo, pellicola manipolata e rielaborata da Brian Eno e Nick Robertson.

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AFTERHOURS

08/07@Porto Antico – Arena del Mare, Genova per GoaBoa Festival

10/07@Centro Fieristico, Avezzano (AQ) per Kimera Rock Festival

14/07@Market Sound – Mercati Generali, Milano

15/07@Parco della Certosa, Collegno (TO) per Flowers Festival

16/07@Stadio Mirabello, Reggio Emilia per Mirabello Aria Aperta

19/07@Ippodromo delle Capannelle, Roma per Postepay Rock in Roma

La band capitanata da Manuel Agnelli presenterà il suo undicesimo lavoro Folfiri o Folfox, primo disco con la nuova formazione che vede gli ingressi di Fabio Rondanini alla batteria e Stefano Pilia alla chitarra, entrambi con la band milanese già dal precedente tour. Nella data di Collegno in apertura Sorge, il nuovo progetto del grande Emidio Clementi.

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HIROMI – THE TRIO PROJECT

08/07@Centro Commerciale Campania, Marcianise (CE) per Luglio in Jazz

15/07@Centro Commerciale Nave de Vero, Marghera (VE) per Nave de Vero in Jazz

16/07@Piazza Duomo, Tortona (AL) per Arena Derthona

La talentuosa e suggestiva pianista in Italia per 3 date col suo trio, dove la affiancano Anthony Jackson alla chitarra e Simon Phillips alla batteria, presenterà il quarto ed ultimo disco del progetto, Sparks uscito nell’Aprile di quest’anno.

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SIGUR ROS

09/07@Autodromo Nazionale, Monza per I-Days Festival

Unico appuntamento per poter farsi avvolgere dalle magiche e profonde atmosfere della band islandese, autrice di alcuni dei più grandi dischi che l’ultimo ventennio (e non solo) ci abbia regalato, per questo imperdibile appuntamento in trio. In apertura, tra i tanti, i gallesi Stereophonics.

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BE FOREST

16/07@Piazza Ombre, Chiaverano (TO) per A Night Like This Festival

La band Dream Pop-Shoegaze di Pesaro sarà presente al festival di Chiaverano dove nella stessa data, tra i tanti, troveremo sul palco anche Jacco Gardner, Birthhh e We Are Waves. Da segnalare la presenza della band nel cartellone di festival spagnoli e tedeschi durante questo mese.

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DAMIEN RICE

16/07@Piazza del Duomo, Pistoia per Pistoia Blues

L’intensità e l’emotività del songwrter irlandese al suo ritorno in Italia per una data unica,

sicuramente di altissimo livello, ad ormai due anni dalla sua ultima pubblicazione My Favourite Faded Fantasy al quele è seguito il brano “Hypnosis” inserito nella colonna sonora del film d’animazione The Prophets.

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SUZANNE VEGA

17/07@Teatro delle Rocce, Gavorrano (GR) per Festival Teatro delle Rocce

18/07@Porto Antico, Piazza delle Feste, Genova per Lilith Festival

19/07@ Area Universitaria di via Filippo Re, Bologna per BOtanique Festival

20/07@Villa Manin, Passariano di Codroipo (UD) per Folkest Festival

21/07@Giardini di Castel Trauttmansdorff, Merano (BZ) per World Music Festival

23/07@Mura di Treviso, Treviso per Suoni di Marca Festival

24/07@Parco Comunale, Pusiano (CO) per Buscadero Day

La splendida cantautrice californiana presenterà, oltre che ai suoi grandi classici, il nuovo lavoro Talks About Love, disco che si basa sulla vita della poetessa Carson McCullers.

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CRISTINA DONÀ

19/07@Centro Eventi Il Maggiore, Verbania per Stresa Festval-Midsummer Jazz Concerts

22/07@Teatro Romano, Fiesole (FI) per Estate Fiesolana

23/07@Casa del Jazz, Roma per I Concerti nel Parco

31/07@Corte degli Agostiniani, Rimini per Percuotere la Mente

La cantautrice di Rho proporrà, accompagnata da 6 grandi musicisti, un progetto- omaggio dedicato a Fabrizio De Andrè ed alla sua poetica andando ad evidenziare maggiormente i versi dedicati all’universo femminile.

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PIXIES

21/07@Parco della Certosa, Collegno (TO) per Flowers Festival

La band Alt Rock di Black Francis, tra le più influenti degli anni 80, sarà nel nostro paese per una data unica. I ragazzi di Boston, seppur orfani di Kim Deal, rappresentano sicuramente uno di quei live ai quali non si può rinunciare. In apertura i Ministri.

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A.R. KANE

22/07@Vasto per Siren Festival (location da definire)

24/07@Roma per Half Die Festival (location da definire)

Il mitico gruppo inglese tornato sulle scene lo scorso anno sarà in Italia per 2 concerti dove oltre che al meglio del loro repertorio verrà proposto nuovo materiale che finirà sul disco in uscita a 22 anni dalla loro ultima fatica. A Vasto lo stesso giorno sarà possibile ascoltare tra gli altri Editors, Adam Green e Tess Parks.

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KRAFTWERK

25/07@Arena, Verona

La fredda ed estremamente umana elettronica della centrale elettrica tedesca toccherà il nostro paese col suo progetto multimediale del 3D Concert per un’unica data impossibile da non consigliare.

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UZEDA

27/07@Pinetina del Centro Allende, La Spezia per Spazio BOSS

28/07@Parco della Gioventù, Cuneo per Nuvolari Libera Tribù

29/07@Campo Sportivo, Osio Sopra (BG) per Libera la Festa

La longeva band catanese, benedetta da Mr. Albini e dai suoi Shellac, dalla quale attendiamo un nuovo lavoro sarà questo mese su alcuni pachi del nord Italia e nella data di Osio a farle compagnia troveremo la Fuzz Orchestra.

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BLONDE REDHEAD

17/07@Teatro Romano, Fiesole (FI)

19/07@Spazio Aurum, Pescara per Onde Sonore Festival

20/07@CRT – Teatro dell’Arte, Milano
22/07
@Anfiteatro del Vittoriale, Gardone Riviera (BS)

23/07@Auditorium Parco della Musica, Roma
25/07
@Cortile degli Agostiniani, Rimini

Sarà Misery Is A Butterfly, disco prodotto da Guy Picciotto dei Fugazi, il protagonista del tour estivo che porterà nuovamente i Blonde Redhead in Italia per ben 6 date. Per la prima volta il trio newyorkese eseguirà il disco in tutte le sue tracce insieme a un quartetto d’archi. Nella seconda parte del concerto la band attraverserà poi la sua ormai ultraventennale carriera che arriva all’ultimo modernissimo Barragan del 2014.

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STREETAMBULA MUSIC FESTIVAL

30/07@Piazza Garibaldi, Pratola Peligna (AQ)

Torna il Festival Rock totalmente gratuito più importante della Valle Peligna con una Line Up da paura. Sul palco di Piazza Garibaldi si esibiranno i teramani Clowns From Other Space e Two Guys One Cup, lo strepitoso duo Industrial/Noise italo-francese Putan Club, i Voina Hen, la vera e propria “next big thing” della scena abruzzese, ed infine, un pezzo di storia del Rock Tricolore, giorgiocanali & rossofuoco, chiusura perfetta di un Festival che mai come quest’anno ha scelto di puntare sulla qualità e su un Rock aggressivo.
[ascolta]

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La Band della Settimana || Barachetti / Ruggeri

Written by Novità

Barachetti / Ruggeri non è un gruppo musicale.
Barachetti / Ruggeri è un duo.
Anzi un due.
Uno più Uno.
Un incontro, uno scontro.

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Manuel Agnelli e Greg Dulli, parte il tour europeo

Written by Senza categoria

Partirà sabato 6 febbraio, da Galway in Irlanda, il tour europeo di Manuel Agnelli. Manuel accompagnerà Greg Dulli, leggendario leader degli Afghan Whigs, aprendo tutte le 14 date del tour in solo del musicista americano. Anche un altro membro degli Afterhours, Rodrigo D’Erasmo, si unirà a Manuel per tutte le date in Europa. Il concerto sarà concepito come serata aperta senza soluzione di continuità fra i diversi set. Sera dopo sera, sempre in maniera differente, Manuel e Rodrigo interverranno all’interno del set di Dulli e viceversa, dando vita ad uno spettacolo unico e irripetibile che poco ha a che fare con un tradizionale concerto acustico. La data di Roma, unica data italiana, è già sold out ma biglietti sono ancora disponibili per alcune delle altre date del tour europeo.
Non perdete questo evento !

06 FEB 2016- Galway, IE; Roisin Dubh
07 FEB 2016- Dublino, IE; Whelan’s
09 FEB 2016- Londra, UK; Union Chapel
10 FEB 2016- Glasgow, UK; King Tut’s
11 FEB 2016- Manchester; UK Gorilla
13 FEB 2016- Leuven, BE; Het Depot SOLD OUT
14 FEB 2016- Ghent, BE; Vooruit SOLD OUT
16 FEB 2016- Stoccolma SE; Sodra Teatern
18 FEB 2016- Varsavia, PL; Stodola Open Stage
19 FEB 2016- Praga, CZ; Lucerna Music Bar
20 FEB 2016- Belgrado, RS; Dom Omladine
22 FEB 2016- Roma, IT; Chiesa Evangelica Metodista SOLD OUT
24 FEB 2016- Barcellona, ES; BARTS
25 FEB 2016- Madrid, ES; Teatro Barcelo

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L’Introverso – Una Primavera

Written by Recensioni

Il panorama Alternative milanese mi sembra sempre tendenzialmente legato a una tradizione compositiva che rende omaggio un po’ troppo agli zietti Afterhours. Il lavoro de L’Introverso, invece, prodotto da Davide Autelitano dei Ministri, se ne discosta particolarmente, collocandosi più in uno scenario Indie-Pop, più Pop che Indie.
Una Primavera si apre con il bell’arpeggio di “Tutto il Tempo”, che subito tradisce una certa attenzione al testo letterario, sensazione confermata nella successiva “Manie di Grandezza”. La formazione orchestra in maniera molto dettagliata e curata, ma forse ben poco personale: l’impressione è di stare ascoltando un Pop scanzonato alla Velvet, con sopra dei testi alla Mambassa (magari!). I temi sono quelli cari a tutto un certo Indie nostrano: precariato (economico, sociale, affettivo, individuale) e amore come barlume fugace ed effimero di salvezza e rifugio. “Il Rifugio”, “Stomaco” e “Uguali” sviscerano queste tematiche dimostrando che la lezione di Ministri, Zen Circus e Management del Dolore Post-Operatorio è stata imparata alla grande, almeno per ciò che riguarda la stesura delle liriche.
E va bene, stiamo parlando comunque di band che hanno saputo emergere e affermarsi con prepotenza, forti delle proprie competenze e bravure, ma io mi aspetto sempre qualcosa di nuovo, anche una piccolissima personalizzazione di un prodotto diverso. Altrimenti non ne vedo il senso.
Pregevole è la frase Mi invecchia di due anni/E mi rende un immaturo presente nel brano “Prima o Poi”, così come mi piace particolarmente l’uso del riff di chitarra in “Solo Questa Notte”, più un ritornello che una mera linea orizzontale.”Ti Odierai” e “Mi Rialzo”, nel bilancio del disco, sono brani che passano praticamente inascoltati, a parte qualche drizzar d’orecchie nel ritornello e niente di più. Diversa è la questione “Estranea”, forse il brano più bello di tutto il disco: una freschezza alla “Bianca” degli Afterhours, di cui ricorda giusto il mood e poco di più con le sue melodie ariose alla Tiromancino. E il disco chiude davvero in bellezza con la title-track, “Una Primavera”, ben elaborato sotto ogni punto di vista, finalmente caratterizzato da uno slancio vero e personale, forse l’unico di tutto il disco.
E così mi ritrovo a pensare di nuovo, dopo non so più quanti anni in Rockambula, che forse alle volte bisognerebbe sacrificare qualche brano e concedersi il privilegio di fare un bell’EP piuttosto che un brutto disco.

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Malamadre – Malamadre

Written by Recensioni

Il progetto Malamadre giunge a coniugare note e matite: il trio abruzzese, infatti, muta gli undici episodi che compongono il disco in una webserie di fumetti musicali, coinvolgendo autori e disegnatori e sconvolgendo il concetto di semplice trama sonora. Un palmares ricco di riconoscimenti nonostante una vita artistica tutt’altro che longeva è il loro biglietto da visita. “Olio”, la prima traccia dell’album, consente alla band di vincere il premio come Miglior Voce al Red Bull Tour Music Fest, Miglior Voce a Streetambula Music Contest e il Pescara Rock Contest, consentendo ai Malamadre di aprire agli Afterhours nella loro data pescarese. Il brano ha un sound attinto dal Grunge, con aperture bucoliche create dal nulla dalla voce di Nicholas Di Valerio. “Chi non Muore si Risiede” prosegue su questa scia e al genere cantautoriale si somma il vigore di Soundgarden ed Alice in Chains. La ballata “Mammarò” e la successiva “Il Tango del Portiere” sono unite dall’invisibile collante della rassegnazione, con testi tristi che ci raccontano di vite al tramonto, senza cadere nella facile retorica. D’ora in avanti sarà tutto un batti e ribatti: a un pezzo simil Pearl Jam risponderà una parentesi con un approccio più bilanciato, spesso e volentieri con risvolti acustici. Racchiudere simili concetti e idee in undici brani mostra una spiccata autostima, nonostante sia ben contenuta, non scivolando mai nell’emulazione o nel plagio più becero, preservando una propria identità. Disco da ascoltare e riascoltare.

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Afterhours unica data a Modena

Written by Senza categoria

Gli Afterhours tornano live con una data unica a Modena. L’appuntamento è il prossimo 18 settembre a Modena, all’Arena Ponte Alto. Come annunciato in un video pubblicato qualche giorno fa su Facebook sulla pagina ufficiale della band e rilanciato sul profilo Twitter, quella di Modena sarà la sola occasione per vedere gli Afterhours live in formazione completa. Il gruppo è infatti alle prese con l’intenso lavoro sul nuovo album, previsto per il 2016. Dopo il fortunatissimo tour invernale nei teatri con la nuova formazione che, oltre agli “storici” membri Manuel Agnelli (voce e chitarre), Roberto Dell’Era (basso), Rodrigo D’Erasmo (violino) e Xabier Iriondo (chitarre), vede la presenza di Fabio Rondanini (batteria) e Stefano Pilia (chitarre), gli Afterhours hanno deciso di vivere un appuntamento unico con il loro pubblico. Poi, il lavoro in studio riprenderà per arrivare all’uscita del disco, prevista per il 2016. Sarà una performance puramente rock, nel solco della storia quasi trentennale della band. La data sostituisce quella inizialmente prevista sempre a Modena per il 28 giugno. I biglietti acquistati allora in prevendita saranno validi per la nuova data.

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La Sindrome di Kessler – La Sindrome di Kessler

Written by Recensioni

Pezzi al limite dell’imitazione di Afterhours (“Fanfarlo”), Marlene Kuntz (“Parabola di un Desiderio”) e Virginiana Miller (“Le direzioni”) potrebbero, ad un primo ascolto, non essere un buon biglietto da visita per La Sindrome di Kessler. Il primo album della band campana prende spunto dall’omonima teoria americana secondo cui l’enorme mole di detriti spaziali e l’effetto domino scaturito dalle loro collisioni potrebbe causare l’impossibilità di utilizzare satelliti orbitanti intorno alla Terra per le prossime generazioni.  Il caos. Tuttavia il disco sembra molto più ordinato di quanto il nome non suggerisca e, superata l’empasse dovuta ai forse troppi reminder, avviene la vera deflagrazione. “La Detonazione delle Nuvole” è il punto di rottura in salsa Post Rock che spinge la bellissima “Sinuose Alterazioni” a spiccare il volo, raccontandoci cosa è l’inafferrabile e quali siano le sue conseguenze. “Una Carezza in un Pugno” è il fulcro su cui si basa l’intero disco: la spigolosa e mai celata vena Grunge rimarcata dalle doti canore di Antonio Buomprisco racchiude passione sensuale, quasi un culto. La sindrome di Kessler è una prece, un grido d’aiuto ma nello stesso tempo una liberazione e l’inizio di qualcosa di nuovo. Per la band è anche l’inizio di qualcosa di bello, la strada giusta è stata già imboccata.

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Lato B, l’underground italiano interpreta Battisti

Written by Senza categoria

Un grande evento il 30 dicembre all’SOS, Social Open Space di Castellammare di Stabia (NA), con grandi musicisti della scena underground italiana, Leo Pari, Gianluca De Rubertis (Il Genio), Dario Ciffo (Afterhours, Lombroso), Lino Gitto (Dellera, Green Like July) si uniscono per dare omaggio a uno dei più grandi musicisti italiani e danno vita alla cover band chiamata, Lato B – Il Canzoniere di Battisti, che nasce dalla voglia di riprendere il discorso di Battisti là dove si era interrotto nel 1970. Canzoni indimenticabili come “Ancora Tu”, “Con il Nastro Rosa”, “Il Tempo di Morire”, “Mi Ritorni in Mente”, “Il Mio Canto Libero”, “Pensieri e Parole”, “E Penso a te” e tantissimi altri classici di Battisti-Mogol, senza tralasciare gemme più nascoste come “Dio mio no”, “Comunque Bella” , “Amore Caro, Amore Bello”, “L’aquila”, “Confusione” e tantissime altre.

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