Sammarco – La Parte Migliore

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Per il cantautore romano, esordio altalenante tra speranza e disperazione, tra cantautorato made in Italy e folk statunitense.

[ 22.03.2019 | Platonica| contemporary folk, songwriting ]

Non è mai facile parlare di sé, dell’amore o della vita, della paura o della morte. Ma poi a un certo punto si sente l’esigenza di farlo, e basta.

Si presenta con queste parole il cantautore milanese Marco Sambinello alias Sammarco per introdurci al suo debut album e preparare il terreno a un ascolto introspettivo ed empatico, pronto non solo a farsi trascinare dalla musica, dalle note e dalle melodie ma soprattutto dalle parole che suonano come un’apertura emotiva di un’anima tormentata ma non di più di quella di ognuno di noi.

Sette canzoni semplici ed essenziali, che partono dai ricordi e dalle sensazioni a volte ingenuamente fallaci, altre sincere come l’amore, per finire a raccontare storie di quotidiana umanità. Una voce delicata e quasi trascinata e sofferente che si staglia su un tappeto di suoni ridotti ai minimi termini; questa è la formula de La Parte Migliore, che ricalca gran parte del cantautorato italiano, da Niccolò Fabi a Paolo Benvegnù senza disdegnare accostamenti più complessi e fuori confine come Damien Rice, Iron & Wine, Smog, il contemporary folk più romantico, agrodolce e passionale e quel cantautorato dolciastro, calmante e morbido di chiaro stampo statunitense.

Quello di Sammarco somiglia a uno spirito angosciato ma in un’accezione tutt’altro che negativa. Una disperazione che non può portare ad altro che alla serenità, una disperazione che ha solo il sapore di una vita vissuta davvero; una disperazione che racchiude nelle sue parole un profondo amore per il mondo.

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Last modified: 4 Aprile 2019