Pills uge tyve (consigli per gli ascolti)

Written by Articoli

“Leggere e ascoltare le Pills per me era diventato più importante dell’angoscia che stavo creando nelle persone che amavo di più.”

Silvio Don Pizzica
Macelleria Mobile Di Mezzanotte – Black Lake Confidence   (Ita 2013)   Crime Jazz     2,5/5
Atmosfere lynchiane e crime-jazz a tutto spiano per la band romana ormai al sesto full lenght. In realtà niente di troppo originale
Rick Redbeard – No Selfish Heart    (Uk 2013)   New Folk   3/5
Alti e bassi per l’esordio dell’artista britannico. Momenti di bellezza assoluta si alternano a vuoti preoccupanti e alla fine il giudizio non può che piazzarsi al centro
Teho Teardo & Blixa Bargeld – Still Smiling    (Ita/Ger 2013)   Experimental   3,5/5
Due nomi enormi che insieme regalano un album spettacolare esempio di miscela tra teatro e musica

Max Sannella
David Crosby – Oh Yes I Can  (Usa 1971)  Folk   4/5
La visione artistica di un poeta tra skyliner stordenti e odori di libertà
Terence Trent D’Arby  – Wildcard!   (Usa 2002)   Soul Pop    3/5
L’RNB in tutte le sue sfaccettaure, in tutte le sue vocalità contaminate
Miles Davis – Kind Of Blue   (Usa 1970)    Jazz Improvisations    5/5
Ogni aggettivo, ogni commento è superfluo

Giulia Di Simone
Tracy Chapman – Tracy Chapman    (Usa 1988)   Folk    5/5
Folk nero di strada, che dalla strada vuole liberarsi sfrecciando via dalle pene e dagli abusi. In quest’album si respira sofferenza e voglia di riscatto. Indimenticabile e indispensabile.
Archive – With us Until You’re Dead   (Uk 2012)   Trip Hop    4/5
Qui si spazia tra violini, synth massicci, voci calde e controtempi. Un album violento e complesso, cattivo e dolce allo stesso tempo, come il video del singolo Violently, dove una bambina dimostra quanto l’innocenza possa diventare inquietante.
SBTRKT – SBTRKT   (Uk 2011)   U.K. Garage,Chillstep    4/5
Suona con una maschera primitiva (che è anche la copertina del suo primo album) e la pronuncia del suo nome d’arte è Subtract. Nonostante la sua voglia di anonimato e mistero, il suo stile è inconfondibile. Un disco da avere in vinile, non ci sono storie.

Maria Petracca
Verdena – Il Suicidio dei Samurai   (Ita 2004)  Alternative Rock, Rock Psichedelico   4/5
Appresa la notizia del nuovo album in via di registrazione, mi accingo a ripercorrere la loro carriera musicale. Testi ermetici di molteplice interpretazione, chitarre disperate e distorte, psichedelia che a tratti si spinge verso la follia. Solo ora mi accorgo di quanto mi siano mancati i Verdena.

Diana Marinelli
Emily Remler – This is Me    (Usa 1990)    Jazz-Fusion    4/5
“Potrei sembrare una bella ragazza ebrea del New Jersey, ma dentro di me mi sento come un uomo cinquant’enne, nero e robusto con un grande pollice, come Wes Montgomery”. Questa frase spiega tutto della grande chitarrista americana che viveva di Jazz, la cui breve carriera fu stroncata dalla droga.
Jocelyn Pulsar – Aiuole Spartitraffico Coltivate a Grano   (Ita 2012)   Indie-Pop    3,5/5
Il cantautore forlivese Francesco Pizzinelli in arte Jocelyn Pulsar, che con la sua musica propone un’Indie-Pop-Acustico dalle tinte nostalgiche, romantiche e spesse volte semplici, come il guardare il mondo da una finestra.

Marco Lavagno
Airbourne – Black Dog Barking    (Australia 2013)   Hard Rock   3,5/5
Niente di nuovo, questa band non è cambiata di una virgola, sempre la copia spudorata degli AC/DC, sparati nella frenesia degli anni 2000. Nulla di più. Però se avete voglia di un bel sound ignorante e zarro per prepararvi al vostro esagerato sabato sera, questo è il disco giusto!
Creedence Clearwater Revival – Green River    (Usa 1969)   Country, Rock, Blues   5/5
Al terzo LP i CCR raggiungono la perfezione e la mantengono quasi fino alla fine della loro carriera. Country sporco di terra e le radici di un’America più vicina alla realtà che ai suoi sogni.

Ulderico Liberatore
Portishead – Dummy   (Uk 1994)   Trip Hop    5/5
Uno dei dischi più influenti degli anni novanta e non lo dico io, lo dicono tutti!!! Per me un album che non mi stancherò mai di ascoltare. Inoltre, i Portishead sono la migliore band che ho ascoltato dal vivo.

Marialuisa Ferraro
Woodkid  – The Golden Age   (Fra 2013)   Neofolk, Baroque Pop    4/5
Woodkid è un polistrumentista che dipinge quadri sonori in cui l’elemento elettronico e l’elemento acustico si fondono, come nella risoluzione fra l’eterna lotta fra macchina e uomo. Davvero molto interessante e tutto da scoprire!
The Postal Service – Give up  (Usa 2003)   Indie   3,5/5
A forza di fare colonne sonore per film adolescenziali o quasi, la band si è un po’ marchiata (o macchiata) con quest’aura da eterni bambinoni che si portano dietro fardelli e paure della crescita. Eppure riescono sempre a risultare gradevoli e freschi.

Riccardo Merolli
Ginevra Di Marco – Trama Tenue   (Ita 1999)  Pop Rock   3,5/5
Esordio solista di una delle più belle seconde voci della musica italiana, un disco maturo e sensibile che cerca di scrollarsi di dosso la pesante ombra dei CSI. Il risultato alla fine non delude, insegna.

Last modified: 1 Giugno 2013

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *