Musica e Cinema: The Blues Brothers

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The Blues Brothers (USA)
Anno 1980
Durata 133/148 min
Regia John Landis

Partoriti da quella enorme fucina di talenti che era il Saturday Night Show, i fratelli Edwood (Dan Aykroid) e “Joliet” Jake (John Belushi) Blues, con questa pellicola diretta da John Landis (Animal House, Un Lupo Mannaro Americano a Londra, Una Poltrona per Due) sbarcarono al cinema. I Blues Brothers sono in missione per conto di Dio. Devono infatti trovare “legalmente” 5000 $ per salvare l’orfanotrofio dove sono cresciuti, minacciato dallo sfratto; quindi, su consiglio del loro vecchio mentore Curtis (Cub Calloway), si recano da un predicatore (James Brown) e “vedono la luce”. Devono rimettere in piedi la vecchia band!!!!

È questo il canovaccio di un film che nel corso degli anni è diventato un vero e proprio cult della storia del cinema. A metà strada tra il comico e il musical, ha talmente ispirato la visione comune che alcune sue “figure” sono entrate di prepotenza nell’immaginario collettivo. Dal vestiario dei Blues Brothers, cappello nero, camicia bianca, cravatta nera, pantalone nero e occhiali da sole Ray-ban, perennemente indossati anche di notte e che quindi non è un invenzione di Tarantino (ma chi ama Quentin se che lui non inventa nulla, copia e rigenera in modo magistrale e innovativo), alla Bluesmobile (quante volte che si è entrati in un automobile vecchia ammaccata e sporca qualcuno ha affermato o ha sentito affermare “Ma che è sta macchina????? La bluesmobile????”). Già dalla prima sequenza si capisce cosa ci aspetterà per tutta la pellicola. Dopo aver raccattato il fratello all’uscita dal “collegio”, con una mirabile serie di inquadrature che ricordano il miglior cinema western, Edwood si sente chiedere da Jake che fine ha fatto la Cady (la vecchia Bluesmobile), rispondendo di averla scambiata per un microfono.

Il film si snoda per un susseguirsi di skatch e simil “video musicali” in cui colpiscono e non sfuggono inevitabilmente i forti tempi televisivi, tanto che The Blues Brothers sarà da apripista e modello di quel genere di pellicole di transito di personaggi dal piccolo al grande schermo, muovendosi tra i bassifondi di Chicago, locali di periferia, fin anche in ristoranti più esclusivi, tutto per cercare di rimettere in piedi la vecchia band.Tra l’altro nel loro viaggio (un vero e proprio blues journey), trovano alcuni cocci della loro band, intenta nell’intrattenere tra l’indifferenza generale del pubblico di un “Holliday Inn”, che esegue una cover di Toni Renis (dimmi quando tu verrai…). Non è difficile capire quali argomenti abbiano usato per convincerli a lasciare un posto sicuro, per reimbarcarsi nelle avventure e nei guai dei fratelli Blues. Ma come ogni missione per conto di Dio che si rispetti, non mancheranno malefici e diabolici problemi. I nostri eroi saranno infatti inseguiti e ostacolati nell’ordine: dalla polizia di Chicago, dato che non si sono fermati ad un giallo al semaforo e nell’inseguimento scaturito hanno praticamente raso al suolo un centro commerciale (qualche marxiano della prima ora potrebbe anche leggerci una critica alla società consumistica, ma personalmente credo che sia pura e semplice comicità), dalla ex fidanzata (Carrie Fisher ovvero la principessa Leila di Guerre Stellari), abbandonata all’altare di Jake, che cerca di ucciderli nei modi più impensabili e allucinanti, da proprietario di un locale country di Chicago e da un gruppo “Nashville” a cui hanno fregato l’ingaggio, dai nazisti dell’Illinois che hanno buttato in acqua durante un comizio, l’esercito, l’aviazione, le forze speciali, la marina…… no la marina no, ma solo perchè l’Illinois non ha sbocco sul mare, altrimenti sarebbe sbucata una portaerei.

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L’inseguimento finale è qualcosa di impressionate con un montaggio parallelo, infinitivamente citato dal cinema. Al putiferio e al panico degli inseguitori, contrasta la calma dei protagonisti. Tale calma non può che essere nella convinzione messianica di essere dalla parte giusta, in quanto appunto, in missione per conto di Dio.Non è possibile citare tutti le varie comparse celebri che appaiono nel film. Ne ricordiamo solo due; una grande Aretha Franklin, che cerca, invano di proibire al marito di tornare con in Blues Brothers e Ray Charles, nella parte di un commerciante di attrezzature e strumentazioni musicali che spara con una mira da cecchino a chiunque cerci di fregalo. Se non l’avete fatto…. vedetelo!

Last modified: 20 Febbraio 2019

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