Muleta – La Nausea

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Con lo zampino di Giorgio Canali alla produzione, il più del lavoro sembrerebbe fatto, ma non è tutto cosi semplice come si vorrebbe, o almeno a sentire questa godibile terra di mezzo tra  punk-rock di penna e pop smaliziato chiamata “Nausea” dei veneti Muleta, la maggior parte della tempra viene sicuramente dalla forza caratteriale di questa formazione che fa capire bene dove vuole arrivare e attraversare col suo linguaggio elettrico e commisto, un bilanciamento trasversale che dal primo ascolto da un risultato ragguardevole, di loud sugli alti livelli.

Otto tracce a disposizione per chi adora lo scavare dentro, lontano da quelle soluzioni prevedibili con pretese alternative e con quella pochissima indulgenza a farsi disco pacioccone, teen, otto tracce che potranno fare dei Muleta gli alfieri splendidi della  prossima spasmodica generazione rock; una nausea questa che attira, lacera e riaggiusta l’anima, una passione bruciante, una diabolica gemma sempre in equilibrio sui fili di una tensione che può esplodere da un secondo all’altro, con quell’alito cantautorale che ricorda – per affinità vocale e atmosferica – le ballate dolci/scorbutiche del primo Bennato La nausea”, “Dino”, “Con i vermi”.

Il debutto di questa band è una bella sorpresa, una piccola indipendenza che ha coraggio da vendere e da insegnare, una ventata d’aria fresca ed elettrica che rigenera l’orecchio, una poetica maledetta che ha anche i suoi momenti che fanno incazzare le pedaliere “Ehi” e torturano il sistema nervoso di un lontano Umberto Palazzo ed il suo Santo Niente Invece no”; i Muleta,  con una line-up in cui gravitano Enrico Teno Cappozzo voce, chitarra, Davide Scapin chitarra, Giulio Pastorello batteria, e Marco Zennari fonico live, danno fiducia e c’è da stare tranquilli per un po’, perché  il rock underground pare si stia rifacendo il tono ed i carboidrati energetici tosti, loro reggono il passo a tante fibrillazioni minori, a tanti entusiasmi interrotti, e quest’Ep di “presentazione” ha il pedigree giusto dell’irresistibile.

Un miracolo sincero che porta ad ebollizione le nuove aspettative del sangue rock.       

Last modified: 23 Gennaio 2012

One Response

  1. teno ha detto:

    grazie infinite
    t

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