Modena City Ramblers – Battaglione Alleato (Musiche e canzoni per una storia della resistenza)

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Fate quello che volete, ma ad ogni uscita dei MCR – a tutti quelli (me compreso) che hanno sentimento e memoria dentro – il sangue si rivolta tra malinconia, rabbia, voglia di urlare, correre, rivoluzionare qualsiasi cosa, amare, combattere e ritrovare tra sogni sbiaditi abbracci ed occhi lucidi una qualsiasi figura umana che è passata nella nostra vita e che ora si è persa negli sterminati angoli del passato; questo nuovo progetto si titola “Battaglione Alleato”, la storia, le storie di cento uomini che nella notte tra il 26 ed il 27 Marzo 1945 si allearono formando appunto il Battaglione Alleato per sconfiggere un comando nazista nel Reggiano, e per ripercorrerne le indimenticabili gesta, la band chiama a raccolta una “accolita” di band entusiaste di dividerne “le gesta” e poi inciderle in due cd che hanno come sottotitolo “musiche e canzoni per una storia della resistenza”, ventisei canzoni interpretate – oltre che dai MCR, da – tra i tanti – Daniele Contardo (FryDa), Jason McNiff,  Massimo Ice Ghiacci, Popinga, LoGici Zen, Luca Giovanardi (Julie’s Haircut) ecc ecc, ventisei canzoni che fanno bollire e ribollire.

Suoni Irish, idiomi stranieri, reggae, rap, ballate carrettiere, folklore operaio, colori rossi cupo, groppi in gola e denti stretti sono le vene scoperte di questa favola umana che racconta e si racconta con semplicità, che si spoglia e si fa umile come un fuoco di camino povero, ma ricco di voglia di vivere, se ce la facesse a rimanere vivo;  scrivere di questo bellissimo disco/opera è limitativo, solo l’ascolto rende al massimo l’idea di cosa si vuole trasmettere a tante teste consapevoli ed altrettante vuote e piene d’aria viziata, piene di niente, ma giusto per “cronacare” qualcosa immergetevi nel walzerone di “Avevamo vent’anni” (MCR), nuotate nel pop-dub di “Bastardi e pezzenti” (Nuju) e nel reggae che brilla in “This time” (Lion D), bellissima la ballata “Libertà e foresta” (Elizabeth), il folkly caracollante “27 Marzo” (Ned Ludd), “L’amore altrove” (Massimo Ice Ghiacci) o la fisarmonica ed il fiddle che danzano in”Nozze partigiane” (Fryda), ci sarebbe da scrivere per un’ora intera, è non è sempre facile tradurre in lettere quello che il cuore, dietro l’impulso della musica, detta o comanda.

Due dischi per un progetto che vanno in memoria come un bel bicchierone di vino rosso bevuto all’alba prima di intraprendere un viaggio tra le onde del ricordo, due dischi che vogliono togliere la cappa all’ottusità e agli svagati, due dischi che potrebbero essere additati come una mera paccottiglia nostalgica commerciale, ma chissenefrega, sono due dischi che sputano in faccia la realtà che è stata ed è esattamente quello che vogliono essere, e se questo deve essere un commercio ne voglio a chili.

Fascisti di merda, vi odio, viva la Resistenza ed i suoi angeli caduti.

 

Last modified: 16 Aprile 2012

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