Maleducazione Alcolica – Peccati e sogni

Written by Recensioni

Lo ska e il reggae hanno, per me, il grandissimo difetto di annoiare dopo dieci minuti di ascolto live. A meno che non sia strafatta di alcol (di altro non mi strafaccio, ma, insomma, chi frequenta festival e concerti del genere sa a cosa mi riferisco). Figuratevi la fruizione salottiera che effetto può farmi. Quindi appena ho aperto la cartella stampa di presentazione dei Maleducazione Alcolica e appreso cosa suonano, m’è preso il panico. La band è composta da nove elementi, tra fiati, chitarre e batteria e ha un sound tipico, che ricorda Ska-P, ma anche Roy Paci, Statuto e Après La Classe.  Questi ultimi, che stranamente a me piacciono tanto, sono punti di riferimento più per gli arrangiamenti strumentali che per la resa vocale.

Fortunatamente per me (e per chi la pensa come me), Peccati e sogni è un album molto vario, pur nella fedeltà stilistica a un genere per natura cadenzato, ciondolante, ipnotico e ripetitivo. E per fortuna il disco si apre con la divertente presentazione di “Intro Rude Man” e contiene brillanti esempi di puro ska, come “Salta in Aria”, ma anche “Vogliamo Bevere” e, mentre “Corrispettivi” è più un divertissement musicale e la title-track, “Peccati e Sogni”, si caratterizza per i timbri introduttivi più elettrici e futuristici, che lasciano subito spazio al calore abituale dei fiati. Ben più aggressiva e distorta, invece, è “Terra Madre” che, insieme a “Teppisti”, si pone come momento eccezionale in cui le chitarre sovrastano completamente, anche se per pochi secondi, il predominio timbrico della sezione dei fiati. Le tematiche dei testi sono piuttosto convenzionali, dalla festa, il divertimento, l’invito al ballo alla critica sociale, contro l’ipocrisia di una società che impone regole e studia leggi solo per aggirarle e contro una realtà opprimente che ci si può scrollare di dosso solo col movimento.

I Maleducazione Alcolica sono senza dubbio una band in grado di comunicare molto di più dal vivo, ma l’album è prodotto secondo tutti i crismi del caso, ha una buona qualità audio e la track-list è organizzata in modo da non risultare ripetitiva o ridondante. A loro vanno i miei complimenti per questo. A tutti voi appassionati di reggae e curiosi armati di pochi pregiudizi e tanta pazienza, consiglio vivamente di dare un ascolto al loro lavoro.

Last modified: 20 Febbraio 2022