Like a Paperplane – Unfolding Light

Written by Recensioni

Avete mai passato un pomeriggio d’estate distesi in un campo di grano guardando le nuvole danzare veloci nel cielo? Ecco, quella è l’immaginazione. Aspettate un secondo. No, non è quella l’immaginazione. Quella è la cartolina, l’idea di immaginazione che potrebbe scaturire da uno spot della mulino bianco. Quella è la definizione dell’immaginazione fornita dai Like a Paperplane. Quella non è l’immaginazione ma un luogo comune. Lo stesso che pare essere la musica contenuta in Unfolding Light quando si autodefinisce Instrumental /Post Rock. Un gigantesco e noioso e anche un po’ raffazzonato luogo comune sul genere oltretutto reso da una registrazione ovattata, con suoni non degni di paragoni lodevoli con illustri colleghi, stranieri e non. Dieci pezzi per la giovane formazione fiorentina che riprendono la tradizione Post Rock di God Is an Astronaut, Explosion in the Sky e Mogwai senza provare minimamente a scostarsi dal vecchio solco ormai tracciato e polveroso, anzi ridisegnandolo in maniera ancor più confusa e grossolana. Scusate le mie poche parole ma il Post Rock è altra cosa; almeno io immagino che lo sia. Così come vagheggio che l’immaginazione sia altra cosa rispetto allo stereotipo d’un  pomeriggio d’estate passato distesi in un campo di grano guardando le nuvole danzare veloci nel cielo. L’immaginazione è sognare e fare di tutto per realizzare i propri sogni. L’immaginazione è ciò che ci rende liberi e schiavi al tempo stesso. L’immaginazione è la capacità di prevedere il futuro e sistematicamente sbagliare; ma in fondo, anche queste sono enormi stronzate.

Last modified: 16 Gennaio 2015

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