Il Disordine delle Cose – La Giostra

Written by Recensioni

Una lacrima scende sulla guancia fino ad arrivare sulle labbra, un sapore bellissimo, il cuore si stringe. Siamo ancora capaci di piangere, non è affatto roba da poco. Il Disordine delle Cose arriva al secondo album La Giostra confermando ampiamente (e ancora di più) i consensi caricati sulle spalle due anni prima con l’omonimo esordio discografico. Questa volta si registra in Islanda con autonoma produzione (Cose in Disordine) nello Sundlaugin Studio con la complicità di Birgir Jòn Birgisson, il fonico e manager dei Sigur Ros. Tutto detto, artisticamente c’è solo da guadagnare.

Il suono intimo e tondo de Il Disordine delle Cose scardina subito il male dalla mia vita, si entra velocemente a contatto con qualcosa di interiormente valido, il sentimento comanda sempre e comunque le nostre azioni, non siamo mai stronzi abbastanza. Lascio andare il disco desiderando fortemente di ascoltarlo e riascoltarlo ancora senza tregua perdendo il contatto logico con la realtà, i suoni sono strutturati e legati tra loro in maniera dolce, un bacio sussurrato sulla bocca, la salivazione azzerata. Ho voglia di innamorarmi ancora. Si parla di promesse non mantenute e rapporti finiti ma tirati avanti per inerzia nel singolo/video anticipa disco Sto Ancora Aspettando, interpretazione concreta quella del cantante Marco Manzella che si butta nel mezzo di vortici infiniti mantenendo alto il profilo della canzone d’autore. “Il tuo respiro è un attimo tra il dire e il fare” in Mi Sollevo la dice lunga sull’incertezza delle decisioni, sulle scelte che contano nella vita. Qual è la scelta giusta? Avere il coraggio di lasciarsi andare? Quattordici brani per dare vita a La Giostra, passione da vendere e testi da cucirsi sulla pelle, il dolore insegna la vita, ho paura a esternare le mie emozioni. Un disco che aiuta a ritrovare quello che abbiamo celato nell’ipocrisia di una società infame e priva di cuore, l’amore è il bene ma anche il male. Il Disordine delle Cose ritrae indubbiamente una delle migliori band dell’attuale scena italiana, loro prendono questo posto con una deliziosa prepotenza, il loro disco suona come pochi altri in questo malinconico periodo. Da rivelazione diventano conferma. Con loro si potrebbe diventare persone migliori e tornare a piangere senza avere vergogna.

Last modified: 11 Aprile 2012

One Response

  1. ceraunavolta ha detto:

    sticazzi

    questi lo farebbero venire molle anche a Siffredi.
    un disco così palloso spacciato per arte potevano starsene in italia a reggistrallo.

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