I Valium – Revolution

Written by Recensioni

Si definiscono, abbastanza pomposamente, “new beat, un genere nuovo, maledetto ed elegante, fantasioso e noir, che scompone l’epoca beat e la dissacra, trasformandola in un fenomeno di costume contagioso e radical chic”: sono I Valium, band salernitana con dieci anni di vita, diverse demo e un disco alle spalle (l’esordio La Maledizione Sta Per Arrivare), tornati oggi con il nuovo  Revolution, registrato nell’estate 2012 in presa diretta per dargli un calore vintage.E infatti il calore c’è tutto: il disco suona ruvido, a grana grossa, una trama spessa che dona la giusta intensità al loro Rock retrò, che prende a pieni mani (per l’appunto) dalla scena Beat italiana degli anni ’60 (“Cuore di Rubik”), sporcandola di Garage (“Io Sono un Punk”) con qualche richiamo (ma nemmeno troppi) all’indipendenza contemporanea (“15 Anni”) e al Rock italiano anni ’90, pace all’anima sua (“Tu Fai i Conti Con il Diavolo”). Ci sono chitarre taglienti, riff nostalgia, una voce piena di personalità, alta e teatrale, ed un impianto che, per la maggior parte, gioca, si diverte, ride e sorride; a volte sghignazza, più raramente ringhia, ma sempre con uno spirito da Secondo Dopoguerra, da musica suonata come una volta. Tastiere e cori ci riportano direttamente ai quei grandi gruppi italiani del passato che facevano del Rock oltre (-manica e -oceano) la loro diretta ed ovvia ispirazione (citati dagli stessi I Valium: Equipe 84, I Corvi, I Ribelli…).

Un disco per nostalgici? Certo, ma non solo. Un disco di buon Rock degli anni d’oro, fatto con mestiere e simpatia, e soprattutto senza prendersi troppo sul serio, che non fa mai male. Il New Beat? Secondo me non esiste, ma, ciononostante, perché non farsi una passeggiata sul viale dei ricordi con I Valium?

Last modified: 20 Maggio 2013

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *