Epater le Bourgeois capitolo 3

Written by Articoli

Ti troverai bene a Torino- Ripeté il mio padrone di casa.
Sì ti troverai bene – Gli fece eco Piera.
Magari Piera può farti fare un giro della città se ti va- Aggiunse Lui.
Quella che suonava come una definitiva benedizione del mio arrivo in città mi trascinò con tutta la sua potenza al mio presente.
Se fino a quel momento Torino era stato un progetto ora era diventato un fatto reale.
Se fino al giorno prima avrei magari potuto cambiare idea con un insolito colpo di testa ora ero là. Non potevo mica tornare indietro.
Perché avevo lasciato l’Abruzzo. Avevo salutato tutti gli amici che per un motivo o per l’altro avevano scelto di restare. All’ombra di quella montagna che era tanto dolorosamente bella quanto capace di tenerti in trappola se voleva. Loro avevano deciso di restare e io di andarmene ma io non mi sentivo mica più coraggioso di loro solo perché avevo fatto un paio di valigie e preso in affitto una stanza in un’altra città.
Perché avevo deciso di andarmene. Per me una città valeva l’altra. Avevo deciso di fare l’università per fare contenti i miei genitori e avevo scelto Ingegneria perché il fratello di mia madre, Ingegnere a sua volta, mi aveva assicurato che con quel pezzo di carta avrei trovato lavoro molto più velocemente degli altri. Se alla fine scelsi Torino fu perché se dovevo andarmene tanto valeva andare lontano. Non sopportavo l’idea di fare la vita dei pendolari che vivono gli anni dell’università sul vagone di un treno maleodorante con la valigia sempre in mano. Non sopportavo l’idea di una madre che avrebbe piagnucolato al telefono chiedendomi se sarei tornato per il suo compleanno e che mi avrebbe caricato di lasagne e barattoli di sugo quando fossi ripartito.
Quando l’avevo detto ad Andrea che me ne sarei andato lui mi disse solo che era contento che qualcuno avesse trovato il coraggio di fare quello che non era riuscito a fare lui. Gli risposi che non stavo partendo per la guerra e che avremmo continuato a vederci. Che sarei tornato presto gli avevo detto.
Lui sostenne che una volta che te ne vai non puoi tornare perché una volta che te ne vai non sei più lo stesso.
Io gli dissi che non lo sapevo se era così. Che con me avrei comunque portato lui, i dischi che avevamo comprato insieme e il mare. Ti puoi dimenticare del mare?..
Che studi?- Chiese Piera riportandomi lì.
Ingegneria – Risposi io.
Ah, pure io.
Intanto fuori cominciava a piovere.

Last modified: 14 Maggio 2012

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *