Cass McCombs @ Monk Club, Roma | 09.02.2017

Written by Live Report

Giovedì sera. Mentre percorro Via di Portonaccio rivolgo un pensiero a quella fetta di connazionali (grandicella, ad onor di cronaca) piazzati già da un’ora davanti alla tv, a sciropparsi la terza serata del Festival di Sanremo, quella in cui i cantanti in gara tralasciano i propri brani per farne a pezzi alcuni altrui.

Non so quanti dei concorrenti del festivalone conoscano Adriano Viterbini, ma è certo che a molti di loro farebbe bene assistere a un suo live e prendere qualche appunto su come si confeziona una cover. Stasera sul palco del Monk Club in compagnia delle percussioni caraibiche di Ramon Caraballo, il poliedrico artista romano introduce Cass McCombs con una performance che ha la disinvoltura dell’improvvisazione Jazz e la freschezza dei ritmi afrolatini, in cui rimodella i tropicalismi della tradizione cubana a suon di distorsioni abrasive di ispirazione anglofona. Il risultato per certi versi mi riporta alla memoria un altro live a cui ho assistito un anno fa proprio qui al Monk, quello dei C’Mon Tigre. Viterbini lascia spazio anche all’estro di “Tubi Innocenti”, dal suo ultimo lavoro in studio (Film O Sound, uscito nel 2015 per Bomba Dischi / Goodfellas).

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All’arrivo di McCombs e band, il salto verso il nord del continente americano è istantaneo. La setlist prevede anche un paio di inserti dalla discografia passata, come il Folk crepuscolare di “Morning Star”, ma è tutta proiettata su Mangy Love, con cui il cantautore è tornato sulle scene lo scorso anno via Anti Records. La doppietta “Bum Bum Bum” / “Opposite House” apre il live nel più morbido dei modi, ma in seguito gli arrangiamenti in versione live si fanno meno testuali e l’esibizione si colora delle tinte fosche di inquiete code strumentali e di episodi in cui corde e apporti sintetici si fanno acidi e sferzanti, dilatando ulteriormente brani umorali come “In A Chinese Alley” e “Cry”.

È di poche parole il menestrello californiano, ma il suo è il classico caso in cui l’eloquenza della musica non lascia avvertire alcun bisogno di intermezzi a base di chiacchiere.

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Last modified: 22 Febbraio 2019

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