Bosio – L’abbrivio

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Mettersi in proprio, artisticamente e di sentimento, spesso giova, specialmente a chi magari si sente attanagliato da clichè e giacche strette, a chi “ lo scorrere leggero” è concetto inarrivabile se ancorato a parti secondarie e poco esposte; Pietro Bosio  – che con il fratello Enrico condivide passati con i Laghisecchi, Numero6 in qualità di bassista ed ora in simbiosi sotto il moniker  Bosio – finalmente mette in luce le sue canzoni, le sue espressioni personali in un disco di buona temperatura emotiva, “L’Abbrivio”, undici percorsi di originali climax indie-cantautorali, scanzonati e seriosi con un forte rimando alla verve Gaberiana Non so più bene da quando”, “No vatican no taleban”, “Modo e modo”, un tratto indiscutibile che fa la grammatura specifica di una tracklist perfettamente godibile e a suo modo  attraente.

Un notes sonoro che circoscrive attenzioni aggrappate alla disillusione, stanze che possono raccontare solitudini, ritratti d’intorno e di atmosfere che arrivano alla rinfusa e con incedere anarchico per tramutarsi in storie, racconti, dettagli come quegli omini di caolino che cambiano colore a seconda del tempo come volge, melodie che si accasano immediatamente nelle orecchie con fare stranito ma ispirate, storte il giusto ma dritte nella mira; un mondo obliquo quello di Bosio, ma semplice, diretto e di buon gusto e che ci fa scoprire in valore “naif” di un songwriting di carato, capace e fiero di prenderci per il cuore e portarci lontano senza nessuna resistenza.

Inesistenti i fugaci rivoli mielosi che si potrebbero incontrare in opere “fuori rotta”, tutto scivola via come una carica di saporite delizie casalinghe che conferiscono e sfoderano una simpatia unica, sospesa come un patchwork che scalda e protegge una contemporaneità che non si piega a tutor patinati, ma scorrazza libera e “intelligentemente” ingenua come in “Casa piccola (a F.B.)”, “Polvere 6” e “Verrà la pioggia”, dove il prosaicismo sghembo trova la via di mezzo, il passaggio – non obbligato – ma scelto,  per arrivare direttamente al cuore e delegare a lui, solo a lui, a prendere questo Abbrivio e innalzarlo a piccolo gioiello, uno di quei piccoli gioielli che finalmente sfuggono dalle mani e dalle regole dittatoriali dei loschi Komintern della discografia ufficiale.

Oltre che Pietro al basso, voce, chitarra e tastiere elettriche ed Enrico voce, chitarra e banjo, il  resto della ciurma: Tristan psichedelica e pianoforte, Mattia batteria e cori, Giorgios percussioni, Jacopo violoncello e Paola e Stefano ai cori.

Con Bosio, il cantautorato “altro” è in buone mani.         

Last modified: 7 Maggio 2012

One Response

  1. nino dangerous ha detto:

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