Anna Calvi – Strange Weather

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Il nuovo lavoro dell’artista vede la partecipazione di David Byrne dei Talking Heads.

Anna Calvi è un’artista che si muove a piccoli passi, silenziosa, arriva alla meta in punta di piedi. La sua voce è un sibilo soave che ci tocca l’anima, con delicatezza. È una Lana Del Rey meno egocentrica, che ha tra le sue indiscusse doti la proliferazione. Non è da tutti, infatti, sfornare due album e un EP in tre anni. Ripercorrendo la sua pur giovane carriera ci rendiamo conto che il primo omonimo disco serviva a renderla nota alle cronache,mentre il secondo, One Breath, le ha tolto di dosso l’ombra pesante dello scopritore/mentore degli inizi Brian Eno, consacrandola come una cantautrice emergente di invidiabile valore. Per un Brian Eno che va, un David Byrne arriva e il frontman dei Talking Heads fa da ospite con la O maiuscola in Strange Weather partecipando a ben due brani sui cinque che compongono l’intero lavoro, anche se c’è chi sostiene che lo stesso Byrne abbia influenzato la Calvi sulla scelta delle canzoni da coverizzare.

Le atmosfere sono soffuse, fumose come in un film in bianco e nero con James Cagney. Solo il terzo brano, “Ghost Rider”, cambia inaspettatamente le carte in tavola strizzando l’occhio al Rock sincopato degli YeahYeahYeahs e la stessa Anna si immedesima, conciandosi per le feste come una novella Karen O, giocando con la propria voce tra ansimi e spasmi. Chiude l’album “Lady Grinning Soul”, perla solenne di un altro celebre David, eseguita al pianoforte in maniera scarna, personale, elegante. Trovare un senso a un EP di cinque cover non è semplice. Un’ipotesi  potrebbe essere quella di avere l’intento di mantenere alta l’attenzione su questa signorina britannica dall’ugola angelica. Ma alla fine è superfluo porsi troppi quesiti. Prendiamo Strange Weather per quello che è: un disco piacevole, che ci aiuterà a salutare la bella stagione che volge al termine.

Last modified: 20 Febbraio 2022