Anche Rockambula si concede qualche giorno di riposo, dal 24 dicembre al 4 gennaio, per salutare al meglio questo 2015 che volge al termine. L’intera redazione vi augura di passare queste feste in compagnia di tanta buona musica. Ci rivediamo a gennaio, per un 2016 ricco di tante novità. Play loud, always!
Dicembre, 2015 Archive
Calcutta @ Monk Club, Roma | 19.12.2015
L’hype mi teneva in pugno: al live di Calcutta di cui tutti parlavano dovevo esserci anch’io.
Continue Reading“A Metà”, il nuovo video di Eleuteria
“Mi chiamo Eleuteria, il mio nome significa Libertà e sono una cantautrice e violoncellista”. Si presenta così Eleuteria, songwriter-violoncellista autrice di “A Metà”, nuovo brano che arriva come videoclip su YouTube a tre anni dall’omonimo ep d’esordio (2012) e anticipa a sua volta un futuro lavoro discografico previsto per i prossimi mesi. “A Metà” è una pop ballad leggiadra e vorticosa che rappresenta al meglio lo stile di Eleuteria e viene accompagnato da un suggestivo videoclip da oggi su YouTube per la regia di Alessandra Pescetta realizzato in un hotel dismesso a Riva del Garda. Il brano è stato suonato insieme a un piccolo gruppo di valenti musicisti bresciani che si muovono agilmente fra musica classica e pop formato da Ottavia Marini (Karenina) al pianoforte, Laura Masotto al violino, Francesco Zini (Karenina) al basso ed Enrico Brugali (Karenina, Le Capre a Sonagli) alla batteria.
La Band della Settimana: I Nastri
I Nastri sono contaminazione, sono musica che ti parla da lontano mostrando tutti suoi volti, le sue storie, le sue paure. Dal 2012 I Nastri rappresentano le influenze e le esperienze artistiche maturate negli anni da Bongi, Robe e Fede: metriche progressive si fondono con l’hip hop, melodie pop sperimentali incontrano il rock e l’elettronica, testi intimisti e disillusi si alternano tra ripetizioni ossessive e toni rassicuranti. I Nastri sono dove l’analogico incontra il digitale, dove smetti di chiedere e inizi ad ascoltare. Il brano è il primo singolo estratto da “Cos’hai In Mente?”, nuovo album della band milanese prodotto insieme ad Edipo, tra melodie indie pop e sperimentazioni elettroniche, in uscita a gennaio per Costello’s Records.
Mosè Santamaria – #RisorseUmane
Con Mosè Santamaria bisogna stare attenti. Personaggio subito affascinante ma pericoloso, con questo alone mistico e quei riferimenti (Jodorowsky, Gurdjieff, ganja, mitologie, Bibbia) che basta poco per far crollare tutto nel pasticciaccio New Age. Nonostante le apparenze, in #RisorseUmane questo non succede. Il misticismo è una filigrana: i riferimenti culturali, esperienziali di Santamaria sono tra le righe, ma lui racconta altro, (anche) attraverso questi. Sono storie di un Pop focalizzato, intelligente, o di un Cantautorato alieno ma accessibile: amori perduti, infuocati o gentili, carnali, platonici o spirituali, raccontati con tratti vividi (“Mata Hari”), soffusi (“I Colori di Françoise”), intensi (“A Nizza”), oppure storie di paese (“I Love You Marzano”) o di città (“L’Altra Parte della Città” ), o ancora appunti e riflessioni sulla scoperta di sé e del mondo, sull’evoluzione del proprio essere e di ciò che lo circonda (“Mine Vaganti”, “Come gli Dei”, “Passato Prossimo”). Santamaria racconta e si racconta con freschezza, con una leggerezza attenta, non troppo incline al caso, con accostamenti a volte sorprendenti che lo rendono interessante. Meno focalizzate le zone dove si ironizza (“Compromessi e Chiacchiere da Bar”, la più banalotta), ma nel complesso il tutto si regge sulle proprie gambe senza molta difficoltà. La musica segue il mondo delle canzoni, si adatta senza volersi etichettare in maniera troppo chiara, e quindi mescola strumenti acustici e virtuali in arrangiamenti mai casuali, alle volte veramente saporiti, stuzzicanti (“A Nizza”, per esempio), sempre in un’ottica Pop ma con una netta veste Elettronica, spesso uptempo, con ganci ad ogni angolo e in cui tutto (o quasi) rimane nelle orecchie e nella testa abbastanza in fretta. Pur se armonicamente abbastanza lineare, #RisorseUmane sa rendersi vario con guizzi e storture (di pianoforti, fiati, synth, cori…) che nobilitano e soddisfano. Detto questo, rimangono le ombre: in primis la voce, sforzata, imprecisa, un timbro posticcio, impostato, che si infila tra me e l’ascolto sereno di questo disco come uno scoglio praticamente insormontabile. E poi, poco distante, lo scarso senso melodico/metrico, che spesso fa intorcinare le frasi, le incaglia, le espande e le svuota, con effetti a volte pesanti sullo scorrere dei testi e in generale delle melodie. C’è insomma un personaggio molto interessante che sta facendo un percorso curioso, sincero e appassionato, con qualche difetto che non è chiaro se sia vezzo o limite: bisogna vedere come e quanto evolverà da questo, comunque buono, punto di partenza.
Mamasuya & Johannes Faber, il video del singolo “El Pueblo”
Il brano è estratto da Mexican Standoff, secondo album dei Mamasuya nato dall’incontro tra la band di Alessandria e il pioniere della tromba jazz Johannes Faber. Un sapiente mix di downtown funk, spaghetti jazz e rock’n’roll, in uscita il 15 gennaio per INRI.
Giona: il video di “Do You Wanna Dance?”
“Do You Wanna Dance?” è il nuovo video dei Giona, contenuto nel loro Per Tutti I Giovani Tristi uscito a settembre per To Lose La Track, Fallo Dischi e Stop Records. Una scelta inusuale quella di fare il video dell’unica cover del disco, ma per citare i Giona “concerto dopo concerto, “Do You Wanna Dance?” non è più una canzone che reputiamo una cover, ma semplicemente una canzone nostra che cantiamo nella lingua dei Sopranos”. Un video per sdrammatizzare, per non prendersi troppo sul serio.
Luca Lastilla: scarica il nuovo singolo “Exodus”
Dopo l’anticipazione sulla pagina Facebook, è arrivato il momento di annunciare l’uscita del nuovo singolo firmato Luca Lastilla. Il cantautore fiorentino torna sulle scene con “Exodus”, canzone denuncia che ha per tema l’immigrazione e le ripetute tragedie a essa legate. Tragedie come quelle di Aylan Kurdi, il piccolo annegato in mare e fotografato morto su una spiaggia turca con i vestitini ancora addosso. Un’immagine che ha fatto il giro del mondo e che ha scosso le coscienze di milioni di persone, inclusi Luca e il fratello Leonardo, co-autori del brano. Il testo è una descrizione appassionata della situazione dei profughi, ma anche e soprattutto una critica velata all’establishment politico italiano ed europeo, complice di non fare abbastanza per affrontare l’emergenza.
Scarica gratuitamente “Exodus” su www.lucalastilla.com
Top 3 Italia 2015 – le classifiche dei redattori
I tre migliori dischi italiani di quest’anno secondo ognuno dei collaboratori di Rockambula.
Continue ReadingLe Chiavi Del Faro – “Plastiche, L’inventario” [FREE DOWNLOAD]
“Liberi ma legati, corriamo restando fermi.
Gli opposti sono il tema che scorre lungo Plastiche, L’inventario.
In noi convive il contrasto di rapporti agli antipodi.
È sempre la stessa storia…vorrei ma non posso, devo ma non voglio…e siamo sempre solo all’inizio.
Le estremità che vanno in collisione, sfidandosi in una lotta senza fine.
Le nostre contraddizioni ci spronano a scegliere da che parte stare e non c’è soluzione se non quella di abbracciarne l’imprevedibilità, per poi capire, modificarsi e migliorare.
Rischiare ma essere partecipi, essere veri e combattere i silenzi.
Arduo sarà mostrare il contenuto ma solo allora saremo slegati da ciò che è comodamente visibile”.
Scarica il brano QUI